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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 22 marzo 2015

Obama vuole vendere Israele ai suoi nemici

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del sito "Rights Reporter" che è intitolato "Ecco come Obama venderà Israele ai suoi nemici".
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Barack Hussein Obama non ha affatto digerito la rielezione di Netanyahu alla guida di Israele, lo fa capire chiaramente in una intervista al Huffington Post nella quale fa chiaramente intendere quale sarà la sua prossima strategia per “punire” Israele per questo grave affronto, cioè come venderà Israele ai suoi nemici.



Obama parte dicendo di aver preso sulla parola Netanyahu quando ha detto che sotto il suo mandato non ci sarà la nascita di uno Stato palestinese e che per questo “l’America valuterà le misure da adottare affinché la regione non cada nel caos”. Obama non solo evita di dire che Netanyahu non ha detto che non accetterà un Stato palestinese ma che non lo accetterà alle attuali condizioni, cioè senza il riconoscimento da parte palestinese di Israele come Stato Ebraico. Non è la stessa cosa, Obama lo sa benissimo, e il riconoscimento di Israele come Stato Ebraico deve essere una precondizione non negoziabile. Solo che il Presidente americano cerca la scusa buona per togliere a Israele il suo supporto alle Nazioni Unite e punta decisamente su questo “casus belli” per farlo.

L’altro fronte su cui Obama tenta di attaccare la politica israeliana è quello dei cosiddetti insediamenti. Obama dice a un certo punto che gli insediamenti sono una minaccia alla stabilità della regione e che “questa politica non può continuare”. Anche in questo caso il presidente Obama dimentica di dire che gli insediamenti sono tutti in area C e a Gerusalemme per cui sono perfettamente legittimi. Ma anche questa è una scusa per togliere l’appoggio americano a Israele alle Nazioni Unite
.".

Ora, è chiaramente normale che il premier israeliano Benjamin Netanyahu non sia favorevole a riconoscere la Palestina senza il riconoscimento di Israele come Stato Ebraico.
Israele è lo Stato Ebraico e la richiesta di Netanyahu è legittima.
Questo è noto anche al presidente americano Barack Hussein Obama.
Quest'ultimo, però, vuole stravolgere la politica estera americana, passando da una politica di sostegno ad Israele ad una contro di esso.
In questo senso, la presunta apertura di Netanyahu ad uno Stato di Palestina altro non potrebbe essere stata che una messa alla prova di Obama.
Ergo, Netanyahu potrebbe avere messo alla prova Obama, per vedere una sua reazione.
Infatti, i silenzi di Obama dopo la rielezione di Netanyahu potrebbero essere stati interpretati come un segno di disapprovazione di ciò.
In altre parole, Obama ha tifato per Isaac Herzog ed il suo Partito Laburista (מִפְלֶגֶת הָעֲבוֹדָה הַיִּשְׂרְאֵלִית, , Miflèghet Ha-'Avoda Ha-Yisraelit) perché questi sarebbero stati più "morbidi" con gli Arabi (anche fondamentalisti) a cui egli ha concesso molte (direi troppe) aperture.
Obama però non ha fatto i conti con il popolo israeliano.
Ora, egli vuole punire Israele togliendoli gradualmente l'appoggio ma così facendo rischia solo di destabilizzare l'area e di mettere in difficoltà l'unico baluardo vero contro il terrorismo nella zona.
Un articolo del sito "Notizie Evangeliche" riporta un articolo con intitolato "Obama è musulmano".
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Ma la settimana scorsa la premier (Michelle Obama, la moglie del presidente americano) ha dato luogo alla celebrazione di una festa religiosa iraniana quella di NOWRUZ, una festa che celebra l’inizio di un nuovo anno ma che nasconde un significato ben più profondo: l’inizio di una nuova epoca… Di che nuova epoca si sta parlando? Non lo sappiamo ancora, se non che possiamo immaginare una maggiore accondiscendenza della potenza americana nei confronti dell’IRAN che, come abbiamo documentato nel passato in realtà si prefigge di distruggere la libertà che l’america proprio rappresenta. Alla fine della celebrazione vi è stata una danza persiana ingaggiata proprio dalla premier e alla fine, la celebrazione del Giorno del ringraziamento con un pranzo LAVISH. Per chi conosce la festa del ringraziamento e la sua origine, questo non può che far sgranare gli occhi.

Ora, nulla a che dire con il fatto che ogni persona abbia il diritto di professare la religione che desidera. Ci mancherebbe. Ma i due belli belli sono stati eletti dagli americani “spacciandosi” per cristiani e quindi guadagnando illecitamente il consenso dei propri elettori. E, se sono stati capaci di mentire su una cosa così importante, siamo sicuri che non ci stiano mentendo a livello ancora superiore?
".

Se tutto ciò avesse un riscontro reale, capiremmo meglio le posizioni di Obama riguardo al Medio Oriente.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.