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martedì 31 marzo 2015

Togliete i privilegi fiscali alle cooperative!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Cooperazione a delinquere: ormai è pioggia di inchieste".

Un po' per celia e un po' perché tutti gli ultimi grandi scandali legati a fenomeni corruttivi che hanno interessato le Procure di mezza Italia vedono quasi sempre tra gli indagati esponenti di spicco delle coop, soprattutto di quelle "rosse". Insomma, la storica gemmazione del vecchio Partito Comunista Italiano, la terza via del fare impresa - né capitalismo né comunismo ma socialità - non è poi così diversa da quella tradizionale.
Il viaggio a ritroso non può non partire dalla fine. Con la coop rossa Cpl Concordia, gigante modenese della distribuzione del gas, che avrebbe "unto" numerose ruote, in particolare quelle del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino e dell'ex premier Massimo D'Alema, per garantirsi l'appalto per la metanizzazione dell'isola campana. Un contratto da 160.000 euro all'albergo del primo cittadino ischitano, tre bonifici da 20.000 euro a ItalianiEuropei (ma "nel Partito Democratico – giura il presidente Matteo Orfini – non credo ci sia questione morale"). Poi si contano i 2.000 euro all'ex ministro Cécile Kyenge, altri 10.000 nel 2013 per la Lista Civica Nicola Zingaretti, 10.000 euro nel 2013 per l'ex tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti. Non trascurabili altri 6.000 euro al Partito Democratico Comitato Provvisorio Roma che, sempre nel 2013, aveva ottenuto un finanziamento da 10.000 euro dalla 29 Giugno di Salvatore Buzzi.
Ora, qui esiste un problema.
Molte cooperative sono aziende, esattamente come le imprese private.
Esse guadagnano esattamente come le imprese private.
Fino a qui non ci sarebbe nulla di strano.
Il problema è che le cooperative godono di privilegi fiscali di cui le imprese private non godono.
Anzi, i privati pagano tante tasse e molti di loro sono costretti a delocalizzare o a chiudere.
Ci si scandalizza tanto degli imprenditori veneti che vanno in Romania (tanto che la città europea di Timisoara è stata ribattezzata "Trevisosoara") ma le cose di cui doversi scandalizzare sono altre.
Le cooperative pagano meno tasse delle aziende private.
Però, per esempio, esse vendono i prodotti anche a prezzi superiori rispetto a quanto fanno le aziende private.
Le cooperative pagano meno tasse in funzione di una legge ingiusta e discutibile del 1974, la famosa "Legge Mosca".
A questo punto, una riflessione va fatta.
Alcune cooperative sono legate a realtà politiche, come certi partiti.
Il caso di cui parla l'articolo de "Il Giornale" ne è la dimostrazione.
Purtroppo, questo intreccio sta dimostrando di essere davvero forte e purtroppo anche foriero di cose non belle, come quelle elencate nell'articolo citato sopra.
Quindi, non solo le cooperative pagano meno tasse ma di fatto diventano il veicolo con cui una certa parte politica entra nell'economia e acquisisce soldi.
A prescindere dai risvolti legali, qui c'è qualcosa di veramente immorale.
Quello che fa specie è i fatto che questa immoralità venga da chi spesso e volentieri si ritiene moralmente migliore.
Queste vicende hanno fatto cadere il mito della "sinistra moralmente migliore".
Io mi ricordo della sinistra che urlava (e tuttora urla) contro il presidente Berlusconi, accusandolo di conflitto di interessi e dicendo che egli era un imprenditore e che come tale non poteva fare politica.
Anche la sinistra è un'"imprenditrice", visto che ha in mano le cooperative.
Non è conflitto di interessi pure quello?
I privilegi fiscali delle cooperative vanno aboliti.
Vogliamo cambiare questo Paese?
Cordiali saluti.







6 commenti:

  1. Mi scusi, la destra non l'ha fatto e vuole vedere che ora lei se l'aspetta dalla sinistra?

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  2. La destra lo voleva fare e l'avrebbe fatto se non ci fossero stati certi traditori come Fini e Casini.

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  3. A quanto mi risulta molti di quei traditori finiani alla fine tornarono all'ovile. Quindi critichi in primis il suo partito e non gli altri quando non fanno cose di destra.

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  4. Mi risulta che tanti altri se ne siano andati.

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  5. Sì ma quelli che hanno bloccato le riforme e chiesto di ritornare sono stati raccolti. Se ne sono andati solo quelli che non hanno voluto rientrare. Quindi, ha ancora senso dare la colpa del flop ai finiani?

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  6. Fini e Casini dove sono?
    Non mi risulta che siano tornati nel centrodestra!

    RispondiElimina

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