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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 29 marzo 2015

Queste sono parole giuste

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato ""Divisi e litigiosi": il mea culpa dei colonnelli FI".
Riprendo parte del succitato articolo.
Che Forza Italia sia lontana dall'essere compatta non è una novità. Che però il capogruppo al Senato Paolo Romani lo ammetta in chiaro fa notizia.
Specie nel modo in cui l'ha fatto. Una dichiarazione articolata che sa di sfogo: "Siamo divisi e litigiosi. Siamo riconosciuti solo per i litigi". Non solo: "I peggiori di noi vanno in tv solo per dire stupidaggini, dalle intransigenze stile Brunetta alla melassa a cui appartengo". Un discorso forte e coraggioso che ha il merito di non nascondere la polvere sotto il tappeto: "Dobbiamo imparare ad attivare un criterio di selezione ragionevole e razionale della nostra classe dirigente - dice da Milano -. E non diciamo che tutto va bene: oggi non va bene nulla e da lì dobbiamo ripartire". "Lo dico in modo soft, ci potrebbe essere una cessione di sovranità. Il problema c'è, lo dobbiamo affrontare. Se non lo affrontiamo noi, lo affronta qualcun altro". Il ribelle Fitto s'è subito aggrappato alle parole del senatore azzurro: "Dopo aver sentito Romani si aprirà una riflessione davvero libera in Forza Italia?".
Sono d'accordo.
La leadership del presidente Berlusconi ha funto da collante.
Al momento in cui al presidente è stata tolta l'agibilità politica (per la nota e discutibile sentenza del "Processo Mediaset"), tutte le problematiche sono venute fuori.
Le liti dentro Forza Italia hanno dilaniato il partito.
Qui c'è anche un problema di strategia.
Premetto, dicendo "Patto del Nazareno" è stato un male.
Era lecito fare un accordo con il Partito Democratico, per le riforme.
Le riforme debbono essere condivise.
Il problema, è che in questo accordo Forza Italia non è stata presente ed il premier Matteo Renzi ha fatto quello che voleva.
Forza Italia ha commesso l'errore di dare troppo agio a Renzi, perché (con il presidente Berlusconi fuori gioco) i vari "colonnelli" hanno pensato più a beccarsi tra loro come i famosi capponi di Renzo di manzoniana memoria. 
Il partito si è diviso tra l'area di Verdini, quella che fa riferimento al senatore Denis Verdini e che è quella più accomodante verso premier Matteo Renzi, ed il resto che invece diffidava del premier.
Quest'ultima (la parte di Forza Italia che non vedeva di buon occhio il "Patto del Nazareno") era dalla parte della ragione ed il caso dell'elezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato l'esempio di ciò.
Ora, Forza Italia vuole candidare un suo esponente in Liguria ed in Toscana, ove la Lega Nord ha già proposto delle sue figure per il centrodestra.
A questo punto, Forza Italia lasci che sia la Lega Nord a fare queste candidature.
Ergo, Forza Italia appoggi senza se e senza ma Edoardo Rixi in Liguria e  Claudio Borghi in Toscana.
Se Forza Italia non è in grado di proporre dei suoi candidati la colpa è sua.
Se anziché beccarsi come i famosi capponi di Renzo (e qualcuno di questi è di Renzi), i membri importanti della sua classe dirigente avessero pensato a fare un progetto politico alternativo al Partito Democratico, Forza Italia non sarebbe in queste condizioni.
Dico ciò da militante di Forza Italia che ha male al cuore a vedere il partito in questo stato.
Cordiali saluti. 



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