Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Stefano Zecchi su "Panorama".
L'articolo è intitolato "Elogio del comunismo a carico dello Stato".
Il 9 maggio inizierà la LVI edizione della Biennale di Venezia.
Il suo presidente Paolo Baratta ha annunciato che "tornerà ad osservare il rapporto tra l'arte e lo sviluppo della società umana".
Ora, per tale evento è stato chiamato il critico nigeriano Okwui Enwezor, il quale lo ha improntato sul tema del comunismo.
Enwezor ha detto: "Ovviamente, tutti noi abbiamo letto o leggiamo "Il Capitale" di Karl Marx".
In pratica, questo evento che dovrebbe essere dedicato alla cultura tout court e invece viene trasformato in una sorta di apologia del comunismo, un'ideologia criminale ed orribilmente falsa che (come ha scritto Zecchi) generò il più grande massacro della storia.
Così, si inneggia alle opere di Karl Marx, Friedrich Engels, Lev Trotsky e Antonio Gramsci e si esalta il mito della "Corazzata Potemkin", il cui film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1898-1948), ricevette la recensione di un noto critico, il ragioniere Ugo Fantozzi,il quale espresse il parere riportato dal video qui sopra.
Tutto questo avviene in barba a noi contribuenti (noi cittadini italiani) i quali pagano le tasse anche per questi eventi.
Infatti, la Biennale di Venezia è sostenuta dallo Stato...e lo Stato siamo noi.
Il Ministro della Cultura non ha nulla da dire?
E noi paghiamo!
Cordiali saluti.
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