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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 11 novembre 2017

Quel maledetto 1938

La foto qui sopra è della testata del "Corriere della Sera" dell'11 novembre 1938.
Essa parla dell'approvazione delle "Leggi Razziali" fasciste.
Queste leggi furono implementate tra il 1938 ed il 1939 e furono rivolte soprattutto ai cittadini italiani di fede ebraica.
Tra le altre cose, esse vietarono i matrimoni misti con persone di fede ebraica.
Il 5 settembre di quel maledetto 1938, fu pubblicato il "Manifesto della Razza":

"

"Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle università italiane, che hanno, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista.
  1. LE RAZZE UMANE ESISTONO. L'esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano a ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
  2. ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.
  3. IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
  4. LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA SUA CIVILTÀ ARIANA. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.
  5. È UNA LEGGENDA L'APPORTO DI MASSE INGENTI DI UOMINI IN TEMPI STORICI. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.
  6. ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico–linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.
  7. È TEMPO CHE GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano–nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra–europee, questo vuol dire elevare l'italiano a un ideale di superiore coscienza di sé stesso e di maggiore responsabilità.
  8. È NECESSARIO FARE UNA NETTA DISTINZIONE FRA I MEDITERRANEI D'EUROPA (OCCIDENTALI) DA UNA PARTE E GLI ORIENTALI E GLI AFRICANI DALL'ALTRA. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
  9. GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
  10. I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono a un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra–europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani."
Questi provvedimenti presi dal regime fascista tra il 1938 ed il 1940, insieme con il "Patto d'Acciaio" con la Germania ed il Giappone ruppero un rapporto molto forte che ci fu tra quel regime e gli italiani.
Prima del 1938, infatti, il fascismo godeva di largo consenso e fu sostenuto anche da ebrei.
Prendiamo, ad esempio, il caso dell'imprenditore Ettore Ovazza (21 marzo 1892-11 ottobre 1943).
Con le "Leggi Razziali", il rapporto tra fascismo ed italiani si ruppe.
L'Italia non fu mai un Paese antisemita.
In Italia non ci furono mai i progrom come ci furono (per esempio) in Germania.
Pensiamo a quello che successo nell'XI secolo a Magonza o a quello che  accadde a Norimberga nel XIV secolo.
Pensiamo anche alle predicazioni di Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) contro gli ebrei.
Furono tutti fenomeni di massa. 
Qui in Italia non ci furono mai situazioni di questo tipo.
Un certo antigiudaismo era presente in certe frange estreme del mondo cattolico e ci furono anche degli episodi contro gli ebrei ma qui in Italia non ci fu un antisemitismo di massa.
Gli italiani scelsero il fascismo per arginare il comunismo, perché mancava una vera destra.
Dunque, il fascismo non salì al potere contro il volere degli italiani dell'epoca. 
Fino al 1938, il fascismo fece anche delle cose buone (ovviamente, contestualizzando la crisi che affrontarono le democrazie in quegli anni) e godette di consensi ma il suo errore di non allearsi con il Regno Unito, che era pronto a dare Malta all'Italia, le "Leggi Razziali" ed il patto diabolico con la Germania di Adolf Hitler cambiarono lo scenario.
Anche Papa Pio XII (31 maggio 1857-10 febbraio 1939) condannò le "Leggi Razziali".
Il fascismo firmò la sua condanna.
Dunque, la storia deve essere letta per intero.
Dire che gli ebrei non appartengono alla "razza italiana" è una cretinata.
Ricordo che a Roma vi è una delle più antiche comunità ebraiche del mondo e che, qualche millennio fa, con gli ebrei arrivò anche il Cristianesimo.
Questo non deve essere ignorato.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.