Riporto questo pezzo dell'articolo:
"La ricetta per un'ottima censura: prendi un sito X correttamente registrato come testata giornalistica presso il tribunale competente che, da anni, fa informazione non allineata all’establishment seguito su Facebook da milioni di persone; aggiungi un po’ di discredito attraverso una (e solo una) notizia pubblicata in passato rivelatasi poi una “bufala”; mescola il tutto con l’accusa di avere creato un network per propagandare disinformazione; metti in forno con un aggiunta di mainstream media internazionali e “fact checking” legati ai potenti globalisti mondiali; a cottura ultimata elimina sia la pagina Facebook del sito sia quella del suo blog; servire freddo con una sparata dalla Leopolda. La censura è così servita in tavola. (Spesso la ricetta viene servita con un contorno di hacker russi).
Nello specifico, nel seguente articolo vi racconteremo la verità su quello che è accaduto al gruppo editoriale Web365, che la settimana scorsa ha subito (senza nessun preavviso) la chiusura delle sue pagine Facebook (Direttanews.it e iNews24.it), oltre alla messa all’indice operata dai maggiori quotidiani italiani.
Partiamo dal principio.
I soci proprietari (tutti membri della stessa famiglia) di Web365 iniziano a ricevere telefonate e email dalla redazione di BuzzFeed. Quando ci si appresta a condurre un qualsiasi tipo di inchiesta, l’etica professionale del giornalismo e il “buon senso” suggeriscono di comunicare con il direttore responsabile di una testata o eventualmente con i suoi amministratori di riferimento. Questo primo punto è già un motivo serio di riflessione: perché i giornalisti di Buzzfeed si sono rivolti alla proprietà (ricordiamo che è una normale prassi delle società a “conduzione familiare” dividere le quote tra i fratelli, figli, nipoti, etc) invece che ai diretti interessati? Quali informazioni pensavano di ottenere in questo “curioso” modo?".
Commentando la sparata di Matteo Renzi alla Leopolda (con cui è stata lanciata al Movimento 5 Stelle e alla Lega Nord un'accusa di diffondere fake news ad arte) e la questione delle fake news che sono tali solo contro la propria parte politica, faccio una breve riflessione.
Vorrei ricordare a Matteo Renzi che lui deve la sua salita al governo ad una grande fake news diffusa ad arte nel 2011, quando un governo eletto dal popolo fu fatto cadere per essere sostituito da un esecutivo di tecnici capeggiato da Mario Monti.
La storiella dello spread fu una bufala a cui molti di noi (me compreso) cascarono.
Tra l'altro, non è neppure vero che noi oggi stiamo meglio.
Basti guardare i dati della disoccupazione prima del 2011 e quelli successivi ad esso.
Al tempo dell'ultimo governo del presidente Silvio Berlusconi (2008-2011) la disoccupazione era circa all'8,4%, nell'ultimo periodo.
Un articolo sul sito "Pagella Politica" ne parla.
Con il governo dei "professori della Bocconi", presieduto da Mario Monti, e quelli successivi (presieduti da Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni) la disoccupazione è salita.
Oggi, la disoccupazione è all'11,1% (fonte ISTAT).
Poco hanno inciso i provvedimenti degli ultimi governi.
Non è certo lo 0,1% o lo 0,2% ad incidere su un dato così abnorme.
Finché non si taglia la burocrazia, non si riduce la spesa pubblica, non si tagliano le tasse, non si fa una politica energetica che ne abbatte i costi, non si riforma la giustizia e non si fanno le infrastrutture, qui in Italia non si può fare impresa.
Lo so bene, da persona attualmente senza un vero lavoro e che vede le cose e che quando porta un curriculum vitae si sente dire: "Mi spiace, noi non possiamo assumere!".
Lo so bene, da persona attualmente senza un vero lavoro e che vede le cose e che quando porta un curriculum vitae si sente dire: "Mi spiace, noi non possiamo assumere!".
Renzi deve le sue fortune ad una fake news, come anche Beppe Grillo, per certi versi.
Se non ci fosse stata la storiella dello spread, non ci sarebbe stato il governo di Mario Monti, non ci sarebbe stato il malcontento, il Movimento 5 Stelle non sarebbe mai salito in termini di consensi e l'Italia sarebbe rimasta bipolare (con un centrodestra ed un centrosinistra) ed il caro Renzi non avrebbe avuto molta fortuna nella sua campagna della "rottamazione", che non è meno populista di quella grillina.
A me, la sparata di Renzi alla Leopolda sa proprio di volontà di censura.
I sinistri (italiani e non solo) usano le "fake newsx" per cercare di censurare se non cancellare tutti i mezzi di comunicazione che non sono loro amici!
RispondiEliminaDa una parte i media di informazione devono essere oggettivi ed obiettivi quando riportano i fatti dall'altra parte, però, anche il consumatore di informazioni deve metterci del suo controllando la veridicità di ciò che legge.
Hai centrato il problema.
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