Esse mostrano un articolo che parla delle decorazioni della porta sud (fatta di bronzo) della chiesa che mostrano sequenze dei Vangeli dell'Infanzia di Gesù Cristo.
L'opera fu commissionata allo scultore di Recanati Antonio Calcagni nel 1590.
In particolare, sono interessanti due ovatelli, uno dell'imposta di sinistra ed uno dell'imposta di destra.
Essi mostrano la doppia circoncisione di Gesù.
L'ovatello di sinistra mostra la Circoncisione di Gesù, con la Vergine Maria, San Giuseppe, Gesù Bambino, il sacerdote ebreo (con la mitra) e due uomini barbuti dietro di lui che assistono la scena.
Gesù Bambino è rivolto verso la madre con un'espressione atterrita dal taglio della circoncisione e quasi intento a sfuggire al sacerdote ebreo.
Risulta toccante l'espressione della Vergine Maria che sembra accorrere in aiuto al piccolo con la premura materna.
Nell'altro ovatello si vede la scena della Presentazione del Signore al Tempio che sembra rappresentare un'altra circoncisione.
Nella scena non compare Anna (che è citata nel Vangelo) ma si vedono otto persone, tra cui la Vergine Maria, San Giuseppe ed il sacerdote che sono ritratti nell'atto di circoncidere nuovamente Gesù Bambino, sotto il quale vi è un catino. Due individui reggono una torcia.
Ora, il significato delle due scene ritratte negli ovatelli della porta sud della Basilica della Santa Casa di Loreto sta nel fatto che la Circoncisione rappresenti il primo spargimento del sangue di Gesù Cristo per la salvezza umana ma sta anche nel fatto che il Cristianesimo non sarebbe mai esistito senza l'Ebraismo.
Il Cristianesimo nacque dall'Ebraismo.
Noi cristiani riconosciamo come validi i testi della Torah, che insieme ai sette libri deuterocanonici, costituiscono il Vecchio Testamento della nostra Bibbia.
Gesù Cristo, la Vergine Maria, San Giuseppe, San Giovanni Battista, gli Apostoli, San Paolo e tanti altri santi (come San Giuseppe di Arimatea) erano ebrei.
La preghiera del "Padre nostro" , che Gesù Cristo stesso ci insegnò, era un Kaddish ebraico.
Anche la nostra Eucaristia, che celebriamo in ogni messa, è una sorta di cena pasquale ebraica.
Dunque, scrisse bene il Papa Pio XI (1857-1939), quando definì "inammissibile" l'antisemitismo, nel condannare le Leggi Razziali fasciste del 1939 e le leggi naziste contro gli ebrei.
Queste sono le sue parole:
"L'antisemitismo è un movimento odioso, con cui noi cristiani non dobbiamo avere nulla a che fare. [...] Attraverso Cristo e in Cristo noi siamo i discendenti spirituali di Abramo. [...] Non è lecito per i cristiani prendere parte all'antisemitismo. [...] L'antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti".
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