"È moralmente lecito rinunciare all'applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito proporzionalità delle cure".
Io non vedo niente di nuovo per ciò che concerne il tema della fine della vita di una persona.
In pratica, parafrasando il tutto, il Papa ha detto che non si deve fare l'accanimento terapeutico.
Non c'è nulla di nuovo.
Tutti siamo d'accordo sul fatto che dare delle terapie che non servono a nulla ad un malato destinato a morire sia sbagliato.
Se gli fossero somministrate, quelle terapie farebbero soffrire inutilmente quel malato.
Semmai, bisogna fare più informazione riguardo alle cure palliative compassionevoli, ossia a quei trattamenti che servono a garantire una qualità di vita dignitosa ad un malato terminale.
Certo, se il Papa predicasse l'eutanasia sarebbe un problema.
La dottrina cattolica difende la vita e non contempla l'eutanasia.
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