i dispersi dell'hotel Rigopiano di Farindola, in Provincia di Pescara, sono 26 e 6 sono i morti.
Le speranze di trovare sopravvissuti si stanno assottigliando, anche perché la valanga ha sradicato l'hotel dalle sue fondamenta.
Intanto, montano le polemiche ed è scattata un'indagine.
Gli i turisti che stavano dell'hotel ed il suo personale erano pronti ad evacuare la struttura.
Peccato che non ci sia stata la turbina con cui ripulire la strada dalla neve.
Essa, infatti, era rotta dal 6 gennaio scorso.
Oggi i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia, scortati dai carabinieri che si occupano delle indagini, hanno fatto un sopralluogo tecnico sul posto della tragedia. Sono state fatte foto e filmati. Al vaglio della Procura di Pescara vi sarebbe anche l'ipotesi secondo cui lo sfruttamento boschivo della zona potrebbe aver inciso sulla potenza della valanga. Sempre oggi, il carabinieri del Comando Unità per la tutela forestale hanno ascoltato quattro persone in qualità di persone informate sui fatti. In particolare, l’audizione ha riguardato il Piano neve della Provincia di Pescara, che ieri è stato acquisito dai carabinieri del succitato Comando.
Da qui, infatti, è scattata l'indagine, che sta avendo contorni inquietanti.
Come riporta "Il Giornale", in questo quadro emergono alcune mail inviate e ricevute dall'hotel prima del disastro: "Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro", aveva scritto la direzione dell'albergo, come mostra il Centro, che pubblica la mail.
Queste mail risultano essere state ignorate.
A questo punto, ci sono dei responsabili di questa tragedia che si sarebbe potuta evitare.
La turbina fuori uso ed il ritardo dei soccorsi non sono stati fatti dovuti alla natura ma all'incuria dell'uomo.
Cordiali saluti.
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