Cari amici ed amiche,
ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di questi commenti scritti su Facebook all'articolo intitolato "Le conseguenze di ciò che re Enrico VIII fece":
"Suggestivo discorso, non lo conoscevo! Dimostra che Enrico VIII in fondo non smise mai di considerarsi cattolico, almeno nella sua interiorità. Certo la storia dello scisma anglicano è indicativa del fatto che le crisi occorre governarle bene, altrimenti le conseguenze possono essere devastanti e durature. Uno scisma è quanto di peggio possa capitare alla Cristianità.
Quella vicenda è stata foriera di conseguenze indicibili, tanto più che, nell'evoluzione storica, ha coinvolto anche la comunità cristiana di quello che una volta era l'impero coloniale britannico. Nazioni come Stati Uniti, Canada, Australia o Nuova Zelanda costituiscono tutt'oggi il tessuto dell'anglicanesimo.
I commenti di Angelo sono appropriati.
Ora, chi dice che "ce le siamo più tra noi cristiani che non tra noi cristiani ed i musulmani" dice una grande cretinata, come dice una cretinata chi afferma che "le lotte tra islamici sono di carattere politico".
Nella storia della cristianità europea ci furono contrasti e discordie che furono più di natura culturale e politica che non religiosa.
Pensiamo ai principi della Germania settentrionale, i quali abbracciarono il luteranesimo e lo imposero alle popolazioni dei loro territori per potere confiscare le proprietà della Chiesa cattolica, per rompere con l'imperatore del Sacro Romano Impero e per una certa cultura anti-romana ed ostile alla latinità che risale alla Battaglia della Selva di Teutoburgo dell'anno 9 AD.
Gustavo I Vasa, re di Svezia, nel 1527 adottò il luteranesimo perché il Papa non accondiscese ad alcune sue richieste di natura politica.
Il re d'Inghilterra Enrico VIII Tudor, nel 1534, ruppe i ponti con il Papato perché il Papa non gli annullò il matrimonio con Caterina d'Aragona.
Se il Papa avesse accondisceso alle richiese di re Gustavo I, la Svezia sarebbe rimasta cattolica.
Se il Papa gli avesse annullato il matrimonio, re Enrico VIII non avrebbe mai rotto i ponti con Roma.
I fondamenti di queste rotture furono politici e culturali e non religiosi.
Le guerre tra cristiani ed Islam, invece, furono anche di natura religiosa, perché nel Corano vi è l'idea della conquista militare di un territorio. Inoltre, nell'Islam non vi nessuna cesura tra vita temporale e vita spirituale.
Hanno una natura religiosa anche gli scontri tra musulmani sunniti e sciiti, per i motivi prima citati e perché ciascuna delle due confessioni si definisce come la più fedele al dettato maomettano.
Certi parallelismi sono stupidi.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento