l'amica e collaboratrice Silvia Morelli mi ha segnalato un post su Facebook di un suo amico, che recita:
"Continuano le perle sulla gestione profughi della Caritas di Bergamo: in 2 anni incassano, in nome della Solidarietà, 27 MILIONI di euro, guadagnano 7 MILIONI, e ora ci dicono che creano economia per il territorio???? Ma con che coraggio dicono queste cose davanti alle migliaia di bergamaschi disoccupati ??? Ecco un'altra umiliazione per gli italiani in difficoltà...".
Ringrazio Silvia.
Il problema è generale.
Il post parla di ciò che accade nella zona di Bergamo ma io posso dire di ciò che accade qui nella Provincia di Mantova.
Ne ho parlato nella mia recensione al libro "Profugopoli".
Per esempio, nel libro in questione si parla dell'Albergo-Ristorante "Garò", un albergo-ristorante a due stelle che si trova qui in Provincia di Mantova, precisamente a Bagnolo San Vito, in cui, per dire, una camera veniva data in offerta via internet con un prezzo di 20 Euro.
Ora, a chi ospita questi "profughi", lo Stato garantisce ben 34,5 Euro a persona.
Questo non va bene.
Oramai, è chiaro che intorno all'immigrazione clandestina ci sia un business.
Quindi, certi buonisti la smettano di parlare di "accoglienza" e di "carità".
Si tratta di una "carità" pelosa.
Da mantovano attualmente disoccupato trovo ciò vergognoso, perché tante nostre aziende affondano mentre altri fanno business su un fenomeno negativo qual è l'immigrazione clandestina.
Cordiali saluti.
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