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lunedì 30 gennaio 2017

Mantova e re Carlo I Stuart

Cari amici ed amiche,

Mantova dovrebbe ringraziare il buon re d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda Carlo I Stuart (19 novembre 1600-30 gennaio 1649).
Egli venne incoronato nel 1625.
Oggi, infatti, si commemora l'indegna decapitazione di questo personaggio che non aveva fatto male a nessuno.
Anzi, al contrario di come certa storiografia lo vuole dipingere, re Carlo I Stuart era un buono.
Lui pagò il fatto di essere stato ostile al puritanesimo (il quale dopo la sua decapitazione stabilì una feroce dittatura intollerante e fanatica) e volenteroso nel cercare un dialogo con la Chiesa cattolica.
Il suo avversario, Oliver Cromwell (25 aprile 1599-3 settembre 1658) uccideva in nome di Dio.
Egli faceva uccidere anglicani realisti, cattolici e chi non era conforme al suo modo di pensare.
Quel Parlamento che diceva di volere garantire la libertà ai sudditi, con Cromwell, scatenò una guerra, la vinse ed impose una dittatura.
Carlo fu definito un "tiranno e traditore".
Nossignori!
Carlo era un uomo libero e che nel suo regno voleva la pace.
Detto questo, re Carlo I Stuart fu anche un mecenate.
Egli amava l'arte.
Pensiamo ai ritratti che si fece fare dal pittore fiammingo Antoon van Dyck (22 marzo 1599-9 dicembre 1641).
Egli amava l'arte italiana.
Ospitò anche il pittore italiano Orazio Gentileschi (9 luglio 1563-11 settembre 1639).
Si fece fare anche il busto da Gian Lorenzo Bernini (7 dicembre 1598-28 novembre 1680).
Ora, il re in questione divenne famoso anche per avere comprato dal duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga (7 gennaio 1594-25 dicembre 1627, nel ritratto qui sotto ) una parte della collezione dei Gonzaga, la famosa "Celeste Galeria",  ad un prezzo irrisorio.

Qualcuno dice che Carlo avrebbe fregato il duca.
Questo non può essere considerato verità.
Il duca in questione fu un amministratore sconsiderato che spese malissimo i soldi.
Gli errori si pagano.
Il re non fregò proprio nessuno.
Se il duca fu così disperato da vendere i suoi gioielli di famiglia ad un prezzo misero non fu colpa di re Carlo I.
Comunque, grazie a questa svendita, si impedì che quelle opere d'arte "svendute" al re d'Inghilterra cadessero nelle mani dei lanzichenecchi, i quali vennero qui a Mantova nel 1630 e fecero il saccheggio.
Visto che re Carlo I è santo (per la Chiesa anglicana) noi mantovani dovremmo andare tutti alla sua tomba, che si trova nella Cappella di San Giorgio a Windsor, e recitare una preghiera e (magari) accendere un bel cero.
Certo, Carlo sarà santo per la Chiesa anglicana ma egli non ebbe nulla contro la Chiesa cattolica.
Anzi, quando era ancora un principe, andò in Spagna, ove trattò il matrimonio, che non si celebrò, con l'infanta Maria Anna d'Asburgo, egli entrava nelle chiese e pregava.
Quando passava di fronte al suo castello una processione eucaristica, come quella del Corpus Domini, l'allora principe si affacciava.
Scrisse anche al Papa queste parole: "Dal momento che cattolici ed anglicani credono nell'Unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, hanno tutti la stessa fede e la stessa Chiesa".
Erano chiare le sue idee.
Sposò una cattolica, la figlia del re di Francia Enrico IV, la principessa Enrichetta Maria di Borbone (25 novembre 1609-10 settembre 1669).
Dunque, questo personaggio merita rispetto.
Cordiali saluti.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".