quanto sta accadendo in Abruzzo è la dimostrazione di come una cattiva amministrazione possa fare dei grossi danni.
Come riporta "Il Giornale", le "famose" mance e le "attenzioni" distribuite in chiave referendaria (invano) dal precedente governo ha portato probabilmente ai numerosi tagli riservati al budget della Protezione civile, più povera nel 2017 di ben 71 milioni di Euro. Ci sono stati tagli ovunque, tranne i soldi che arrivano, in controtendenza, alla struttura di missione "Casa Italia", il piano nazionale di prevenzione voluto dall'allora premier Matteo Renzi dopo il sisma di agosto e finanziato con 1,4 milioni di euro. Il resto sono sforbiciate. Scelta lungimirante, a pochi mesi dal gran lavoro svolto della macchina dell'emergenza per il sisma di agosto e il bis autunnale. Sembra uno scherzo ma, come certe vignette, non fa ridere.
In pratica, per la sua campagna referendaria, il Governo dell'allora premier Matteo Renzi ha speso soldi che sarebbero stati destinati alla Protezione Civile, con cui si sarebbero potute salvare altre vite.
Qualcuno dirà che io sono uno "sciacallo" per il fatto di parlare di politica riguardo alla tragedia che c'è in Abruzzo.
Io me ne frego altamente!
Se essere "sciacalli" significa denunciare delle disfunzioni, io sono ben felice di essere uno "sciacallo".
Con le vite delle persone non si scherza.
Per esempio, se la turbina che sarebbe dovuta andare all'hotel di Rigopiano fosse stata messa in moto subito, tante altre vite in quel posto si sarebbero potute salvare.
Inoltre, stando anche a quanto riportatomi dai miei parenti a Montorio al Vomano, in molti Paesi d'Abruzzo manca ancora l'energia elettrica.
Questo schifo non è da Paese civile.
Cordiali saluti.
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