come riporta "Il Giornale", riguardo all'elezione di Donald Trump, Papa Francesco ha detto:
"Si vedrà. Vedremo ciò che fa e allora valuteremo".
Ha detto ciò al quotidiano spagnolo "El Pais".
Il Papa ha proseguito, dicendo:
"Nei momenti di crisi si perde la lucidità di ragionamento e questo è stato sempre per me un riferimento da tenere a mente. Cerchiamo un salvatore che ci ridia una identità e la difendiamo con ogni mezzo, muri o qualsiasi mezzo dagli altri popoli, per timore che inquinino la nostra identità e la danneggino. E questo è grave. E tutti lo votano. Di fatti fu una elezione democratica, non una imposizione. Il popolo lo votò e lui lo portò alla distruzione. Questo è il pericolo che si può correre ancora oggi".
Il mio auspicio (e lo dico da cattolico) è che questo "paragone" tra Donald Trump e Adolf Hitler sia stato solo un qui pro quo o il classico "ricamino" fatto da certa stampa per attaccare Trump.
Ora, non mi risulta che Trump abbia mai predicato l'odio contro gli ebrei o altre minoranze.
Trump ha solo posto una questione sul problema dell'immigrazione clandestina, che è un problema.
Lo vediamo anche noi qui in Italia.
Poi, certamente, il tycoon avrà anche detto qualcosa di estemporaneo su cui la stampa contraria a lui avrà poi "ricamato" ingigantendo la cosa.
Comunque, spero che il Papa non abbia fatto questo paragone tra Hitler e Trump.
Ricordo che il Papa è già criticato (anche da molti di noi cattolici) per la questione del riconoscimento della Palestina, un'azione politica avventata.
Il rischio è quello di altre critiche.
Cordiali saluti.
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