l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Terremoto e flessibilità Ue, Moscovici: "C'è un qualche aspetto strutturale"".
Il commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari Pierre Moscovici ha detto la sua.
A precisa domanda ("ci sono altri margini di flessibilità per le spese del terremoto?") egli ha evitato di entrare nel merito del dibattito in corso con il governo sui conti pubblici e le modifiche richieste alla legge di bilancio, ma ha assicura che "per il terremoto stiamo facendo tutto quello che possiamo". A livello collegiale "siamo in piena solidarietà con il popolo italiano e le popolazioni colpite" dal terremoto.
Poi una frase che lascia intendere le reali intenzioni della Commissione dell'Unione Europea: "La ripetizione dei terremoti dimostra che c'è un qualche aspetto strutturale lì". Questa è una frase secca, che lascia intendere un giudizio negativo sulle modalità con cui l'Italia gestisce il territorio e regolamenta a livello urbanistico.
In poche parole, per l'Unione Europea contano i conti degli Stati membri.
Non le interessa se i cittadini italiani debbano scegliere tra pagare le tasse e sopravvivere.
Pure sul terremoto, sta avendo una posizione assurda, una posizione in cui da una parte dice di aiutare e dall'altra attacca il nostro Paese.
Certamente, da noi serve un po' più di disciplina nel gestire il territorio.
Però, se l'Unione Europea ci volesse aiutare, concederebbe al nostro Paese di potere anche sforare il tetto del 3% del rapporto tra deficit e PIL, almeno per tutto il periodo in cui vi è l'emergenza.
Dove vivono questi "signori"?
Cordiali saluti.
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