ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, il quale mi ha portato all'attenzione le parole del telegramma di ringraziamento scritto dal rabbino capo di Gerusalemme, Yitzhak HaLevi Herzog (nella foto, 1888-1959) a monsignor Angelo Roncalli e all'Abate Marcone, il 28 febbraio 1948:
"Il popolo d’Israele non dimenticherà mai i soccorsi portati ai nostri sventurati fratelli e sorelle da Sua Santità e dai suoi illustri delegati, nell’ora più triste della nostra storia.".
Adolf Hitler (1889-1945) odiava anche la Chiesa cattolica ed il Cristianesimo, per il legame che essi avevano con l'Ebraismo.
Pensiamo allo scontro tra i nazisti e l'arcivescovo di Münster von Galen (1878-1946).
Il nazista Martin Bormann voleva fare impiccare il presule.
I nazisti volevano addirittura, volevano rapire il Papa, proprio il famoso Papa Pio XII (1876-1958).
Léon Joseph Marie Ignace Degrelle (1906-1994), un nazista belga che si definiva "cattolico", aveva proposto ad Hitler di fare rapire il Papa e di costringerlo a firmare un'enciclica con cui si condannava il Giudaismo.
Era il 1944.
I nazisti avrebbero portato a termine questo piano, che era stato denominato "Operazione Rabat", se l'ammiraglio tedesco Wilhelm Canaris (1887-1945) non avesse informato per vie traverse il capo del Servizio Informazioni Militari, il generale Cesare Amé.
Saputo di ciò che stava accadendo, lo stesso Papa Pio XII aveva scritto una lettera di rinuncia al pontificato che avrebbe avuto effetto in caso di rapimento.
Così, egli non avrebbe potuto firmare l'enciclica.
Ne parlò anche la sua assistente, suor Pascalina Lehnert (1894-1983), la quale fu incaricata dallo stesso Papa per l'aiuto agli ebrei da fare ricoverare in chiese e monasteri, così da fare sì che i nazisti non li prendessero e non li deportassero.
Così, senza proclami, la Chiesa si adoperò per salvare il maggiore numero possibile di ebrei.
Testimonianze come quelle del rabbino Herzog sono importanti, anche nell'ottica del dialogo tra noi gli ebrei e noi cattolici.
Cordiali saluti.
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