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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 4 gennaio 2015

Fannulloni, una barzelletta che non fa ridere!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "L'ultima barzelletta italiana: l'Inps controllerà i fannulloni".


Dopo lo scandalo dei vigili assenteisti di Roma, il governo ha deciso di prendere dei provvedimenti.
Peccato che essi siano inutili.
Infatti, il governo ha deciso di affidare i controlli sui pubblici impiegati assenti all'Istituto Nazionali di Previdenza Sociale (INPS), togliendolo all'ASL.
L'articolo riporta:

"A dire il vero, anche la modalità con la quale il progetto è riemerso dal «porto delle nebbie» della commissione Affari sociali della Camera lascia un po' interdetti. Intorno alle 15 di ieri le principali agenzie di stampa hanno riferito della disponibilità manifestata da «fonti Inps» ad accollarsi la gestione delle visite fiscali per la pubblica amministrazione. Comunque, un segnale che la mossa è stata "coordinata" da Palazzo Chigi. Non a caso, ieri Renzi a Courmayeur ha incontrato proprio il neopresidente Tito Boeri. Un'altra mossa mediatica.

I lavoratori statali, infatti, sono soggetti a controlli medici da parte delle singole Asl, mentre quelli del privato vengono monitorati da camici bianchi contrattualizzati dall'Inps. Mentre per evitare che i primi (3,5 milioni il loro totale) facciano i "furbetti" si spendono circa 70 milioni all'anno, l'istituto di previdenza sociale destina solo 13 milioni ai controlli di oltre 22 milioni di dipendenti privati. La differenza di costo non deve sorprendere: le Asl, si sa, sono più care e gli statali ne escogitano una più del diavolo per stare a casa (il profluvio di certificati dei pizzardoni romani lo testimonia). Nel privato l'assenteismo, prima o poi, viene punito e, dunque, i lavoratori tendono ad autolimitarsi...
Lo stesso direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, in un'audizione aveva ipotizzato la possibilità di accollarsi i controlli medici (avendo accorpato l'Inpdap, la previdenza degli statali). La proposta ebbe l'ok del sottosegretario renziano Angelo Rughetti che si era detto favorevole a destinare 35 milioni all'Inps risparmiando il 50% dell'attuale spesa. L'idea fu abbandonata per non aprire nuovi fronti nel già difficilissimo percorso della riforma Madia.

Si può sorvolare sul difficile equilibrio dei conti Inps: la legge di Stabilità 2014 con un assegno da 25 miliardi di anticipi di tesoreria ha ripianato il disavanzo creato dall'assorbimento dell'Inpdap (l'anno appena terminato dovrebbe essersi chiuso con un risultato positivo di 10 miliardi)
".

In pratica, si dice di volere tagliare la spesa pubblica ma si fa il contrario.
Ci sarebbe da chiedersi come mai sia così difficile mandare a casa un dipendente pubblico fannullone.
Un dipendente pubblico che se ne sta a casa dal lavoro senza una giustificazione deve essere licenziato senza se e senza ma.
Perché non si riesce a fare ciò?
Evidentemente, ci sono connivenze da parte degli organi di controllo, che sono pubblici impiegati come gli altri.
Cane non mangia cane, come si suole dire.
Renzi promette tanto ma fa poco!
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.