Cari amici ed amiche,
che l'uccisione dell'erudito scozzese James Crichton (1560-1582) potrebbe non essere stata un caso e la teoria secondo cui essa potrebbe essere stata frutto di un complotto potrebbe essere più di un'ipotesi.
Crichton morì qui a Mantova e la sua morte è ancora oggi un mistero.
Sua madre era discendente di un ramo cadetto della famiglia reale degli Stewart.
Di questo ramo fece parte anche Esmé Stuart, I Duca di Lennox (1542-1583)..
Quando aveva 37 anni, il duca venne presentato al tredicenne re Giacomo VI (1567-1625), entrando poi nel consiglio privato del re.
Il Duca di Lennox era cattolico e i nobili scozzesi protestanti non lo videro di buon occhio.
Alla fine, egli dovette scegliere tra la sua fede cattolica e la lealtà al re.
Egli scelse quest'ultima e si fece presbiteriano ma su di lui gravarono dei sospetti di non vera conversione e di essere segretamente cattolico.
Quindi, Crichton ebbe sangue reale.
Ora, ci sarebbe da chiedersi quale potesse essere stata la posizione religiosa di Crichton.
A questo punto, analizziamo il contesto storico in cui egli nacque.
Crichton nacque il 19 agosto 1560.
Proprio nel 1560, la Scozia passò dal cattolicesimo al protestantesimo.
Il teologo protestante John Knox (1513-1572) riuscì a fare in modo che il Parlamento scozzese approvasse la rottura con il Papato ed imponesse il calvinismo.
Alcuni vescovi, come quello di Galloway Alexander Gordon, passarono al calvinismo.
Altri vescovi, come quello di Aberdeen David Cunningham (che divenne vescovo nel 1577), ruppero i rapporti con la Santa Sede instaurando la Chiesa episcopale scozzese, una Chiesa in comunione con la Chiesa anglicana.
Altri vescovi, come l'arcivescovo di Glasgow James Beaton (morto nel 1603), furono di fatto esiliati.
Evidentemente, ci fu un certo opportunismo e molte conversioni al protestantesimo furono di facciata.
Crichton restò cattolico.
Entrò nel 1570 (aveva solo 10 anni) nel St. Salvator's College all'università di St. Andrews, rimasto a lungo cattolico anche dopo l'introduzione della Riforma in Scozia. Sotto la guida di maestri insigni come George Buchanan diventò tre anni dopo "bachelor of arts" e, nel 1575, "artium magister". Fu quindi chiamato a far parte del gruppo di giovani nobili scelti come compagni d'educazione del re Giacomo VI, allora fanciullo e sotto la tutela dello zio Giacomo Stewart, Conte di Moray (1531-1570) e della regina d'Inghilterra Elisabetta I Tudor che dal 1568 (anno in cui ci fu la fuga dal Loch Leven) ne teneva prigioniera la madre, la regina Maria (1542-1587).
A questo punto, non possiamo non parlare della vita che Crichton fece.
Furono una presunta rottura con il padre (come scrisse Aldo Manuzio), che forse fu causata dalla sua scelta di restare cattolico, che indusse Crichton a lasciare la Scozia.
Il testamento del padre, però, non parla di questa rottura.
Di certo, ci fu il motivo religioso.
Dopo essere stato in Francia, Crichton arrivò qui Genova, ove pubblicò nel 1579 la "Oratio Iacobi Critonii Scoti pro moderatorum Genuensis Reip. electione coram Senatu habita Calen. Iulii".
Poi, andò a Venezia, ove ebbe un sodalizio con Aldo Manuzio, figlio del famoso umanista e tipografo vissuto tra il 1449 ed il 1513.
Nell'agosto 1580, egli pubblicò un'opera intitolata "In appulsu ad celeberrimam Urbem Venetam de proprio statu Iacobi Critonii Scoti carmen ad Aldum Manuccium".
Sempre in quell'anno, egli pubblicò anche il foglio volante intitolato "Relatione della qualità di Iacomo di Crettone, fatta da Aldo Manuzio al Duca di Sora".
A Venezia, egli stupì tutti,
Crichton conosceva il l'inglese, il latino, l'antico slavo ecclesiastico, il francese, l'italiano, l'ebraico, il siriaco, lo spagnolo, il greco e l'arabo.
Egli era anche un eccellente matematico.
Questo gli fece meritare l'appellativo di "Ammirabile Critonio".
Dopo essere stato a Padova, nel 1581, Crichton arrivò qui a Mantova, ove entrò subito nelle grazie del duca Guglielmo (1538-1587).
Divenne precettore del figlio del duca, Vincenzo Gonzaga (1562-1612).
La sua cultura ammaliò molte donne (ebbe molte relazioni) e si guadagnò l'ammirazione di molti.
Purtroppo, non si guadagnò quella del figlio del Vincenzo Gonzaga,
Qui si arriva alla morte.
Vincenzo litigò con il padre e vedendo che questi aveva Crichton nelle sie grazie si ingelosì.
Qui si arriva ad un mistero.
Vincenzo ebbe una corrispondenza con il vescovo di Casale Monferrato (ma mantovano di nascita) Aurelio Zibramonti (morto a Roma nel 1589).
Nelle sue lettere, egli parlava di un gentiluomo che era ostile a Crichton.
Di questo gentiluomo, Vincenzo non fece mai il nome.
Tanto oculato nelle spese era il duca Guglielmo, tanto spendaccione e vizioso era Vincenzo, il quale frequentava un cortigiano scroccone di nome Ippolito Lanzone.
Nella sera del 3 luglio 1582, Crichton usciva dalla bottega di uno speziale (farmacia) che si trovava nella Piazzetta dell'Aglio, oggi Piazza delle Erbe.
Secondo la storiografia ufficiale, egli si imbatte nel principe Vincenzo e nel Lanzone.
Ci fu una rissa e Crichton uccise Lanzone e Vincenzo uccise Crichton.
Ci fu un processo ma le testimonianze riportate da Vincenzo furono contraddittorie e confuse.
Vincenzo fu assolto ma a lungo egli si vide con la nomea di omicida, anche quando divenne nuovo Duca di Mantova nel 1587.
Crichton venne sepolto nella chiesa dei Santi Simone e Giuda in Via Fernelli, qui a Mantova.
Io ho visitato quella chiesa.
Qui ci sono dei punti oscuri.
Nella sua corrispondenza allo Zibramonti, Vincenzo parlava di un gentiluomo ostile a Crichton.
Chi fu questo gentiluomo?
Qui vi è un sospetto.
Come ho già scritto, Crichton era di sangue reale.
In quel periodo non ci fu in ballo solo la successione in Scozia ma anche quella in Inghilterra.
La regina Elisabetta I Tudor (1533-1603) non aveva figli e alla sua successione ella designò gli Stuart.
Il successore di Elisabetta I fu re Giacomo VI di Scozia, figlio della regina Maria Stuart.
Nel 1603, re Giacomo VI divenne re d'Inghilterra con il nome di Giacomo I.
Qui, però, si intrecciarono questioni politiche e religiose.
In Inghilterra, re Enrico VIII (1491-1547) ruppe i rapporti con il Papato, dando origine alla Chiesa anglicana.
Suo figlio, re Edoardo VI (1537-1553), portò la Riforma protestante e (dopo la sfortunata parentesi di lady Jane Grey), la sua sorellastra Maria (1516-1558) gli succedette e cercò di riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Nel 1558, Maria morì di cancro e la sua sorellastra Elisabetta divenne regina.
La regina Elisabetta I ripristinò la Chiesa anglicana, con molte delle riforme introdotte da re Edoardo VI.
Però, la situazione inglese non fu tranquilla.
I cattolici non riconobbero Elisabetta e alla morte della regina Maria riconobbero come nuova sovrana la regina di Scozia (cattolica) Maria Stuart.
Nel 1570, con la bolla "Regnans in Excelsis", Papa Pio V (1504-1572) scomunicò la regina Elisabetta e liberò gli inglesi dall'obbligo di obbedirle.
L'anno successivo (1571) ci fu il "complotto Ridolfi", un complotto con cui si tentò di rovesciare Elisabetta e mettere sul trono Maria Stuart.
Questo aggravò la situazione dei cattolici in Inghilterra.
Tutto questo rendeva Crichton una potenziale minaccia per la corona inglese.
Crichton era di sangue reale ed era un personaggio di grande cultura.
Inoltre, la città di Mantova dell'epoca era molto importante.
I Gonzaga erano una famiglia potente.
Tutto ciò faceva di Crichton una minaccia per il diritto di successione al trono inglese di re Giacomo VI.
Qui, a questo punto, qualcuno avrebbe dovuto prendere dei "provvedimenti".
L'uomo giusto per fare ciò c'era.
Il suo nome era Francis Walsingham (1532-1590).
Questi era uno stretto collaboratore della regina Elisabetta I.
Walsingham fu il "padre" dei servizi segreti.
Egli era un diplomatico ed era bravo ad organizzare servizi di spionaggio.
Nella sua visione politica (ma guardate che caso!), Walsingham era un sostenitore dell'unione tra Scozia ed Inghilterra, proprio con la successione di Giacomo VI Stuart al trono inglese.
Egli assoldò anche Giordano Bruno per prendere le confessioni dei cattolici, le quali venivano usate per farli condannare.
Quindi, il "gentiluomo" di cui Vincenzo parlò potrebbe essere stato Walsingham o qualcuno a lui vicino.
In pratica, la morte di Crichton potrebbe essere stata l'anticipazione di quella di Maria Stuart, la quale fu uccisa cinque anni dopo, tramite una condanna a morte, nella quale Walsigham mise lo zampino.
Del resto, anche le confessioni confuse di Vincenzo sono a favore di questa ipotesi.
Cordiali saluti.
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