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sabato 31 gennaio 2015

Il presidente Berlusconi? Dovrebbe prendersela anche con sé stesso!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Franco Bianchini su "Il Secolo d'Italia" e che è intitolato "L’ira di Berlusconi: "Se queste sono le nuove leve della politica, auguri"".

L'articolo inizia così:

"La chiamano resa dei conti. Altri dicono che si è passati dal purgatorio all’Inferno nel giro di poche ore. Altri ancora puntano il dito contro Renzi, non è un uomo di parola, ha fatto l’assopigliatutto, ha sacrificato la presidenza della Repubblica sull’altare degli interessi del suo partito. "Se queste sono le nuove leve della politica, auguri" è il giudizio che Silvio Berlusconi consegna ai fedelissimi ad Arcore dopo l’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. La sconfitta nella trattativa con Matteo Renzi ed il “tradimento” di Angelino Alfano segnano l’ex capo del governo e hanno come effetto quello di mandare nel caos Forza Italia facendo riemergere in maniera ancora più violenta la guerra tra bande. Il clima dentro il partito è pessimo e il Cavaliere, infuriato, lo sa perfettamente. Ma prima di occuparsi dell’affaire Forza Italia, l’ex capo del governo, pesantemente scottato da come sono andate a finire le trattative sul Capo dello Stato, non lesina critiche a chi considera, per motivi diversi, i due principali responsabili. In primis, il capo del governo: "Ho capito che con Renzi non si possono fare patti, sono stato preso in giro", è il leit motiv ripetuto ai suoi. Una delusione talmente grande tanto da fargli balenare la possibilità di "dare un calcio alle riforme".".

Che il premier Matteo Renzi non abbia avuto un atteggiamento corretto è cosa nota.
A Renzi interessa solo il bene di una persona: sé stesso.
Con un cinismo nascosto dal senso dello humour, Renzi è un politico di professione e non un uomo che proviene dal mondo del lavoro.
Lui voleva un Presidente della Repubblica che garantisse lui.
Quindi, il presidente Berlusconi avrebbe dovuto essere più accorto nel dialogare con Renzi.
Non l'ha fatto.
Anzi, si è fidato delle parole di Renzi e questi lo ha tradito.
Se fossi stato al posto del presidente Berlusconi, io avrei detto a Renzi: "Vuoi dialogare? Bene, il dialogo è concesso ma ti pongo le mie condizioni".
Come si suol dire, sarebbe valso il detto che recita: "Prima di vendere tappeti, voglio vedere il cammello".
Il presidente Berlusconi ha peccato di ingenuità.
Lo ha fatto con Renzi e con Angelino Alfano.
Ora, Alfano è ricattabile.
Queste elezioni del capo dello Stato dimostrano che Renzi si è creato una maggioranza alternativa con Sinistra Ecologia Libertà ed i dissidenti del Movimento 5 Stelle.
Quindi, Alfano non è più importante per il suo governo.
Renzi l'ha fatto capire chiaramente, quando ha detto ad Alfano di votare Mattarella o di dimettersi dalla carica di Ministro degli Interni.
A me spiace affermarlo ma il presidente Berlusconi ha peccato di ingenuità.
L'amicizia non conta nella vita...figuriamoci nella politica.
Cordiali saluti.

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