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martedì 20 gennaio 2015

Lo scempio della chiesa dei padri Filippini

Zona dell'ex-chiesa dei Padri Filippini, foto di Pietro Triolo
Cari amici ed amiche,

ho letto un articolo scritto  da Paolo Bertelli e pubblicato su "La Voce di Mantova" il 5 settembre 2014 che è intitolato "Giù la chiesa e il cupolone: 70 anni fa le bombe dei liberatori sulla chiesa dei Padri Filippini".
Per dovere di cronaca, ricordo che Paolo Bertelli è di Roncoferraro. Suo padre Alfredo è stato presidente della Strada del Riso e dei Risotti Mantovani ed ancora oggi opera nel Comitato Manifestazioni Roncoferraro, con cui io collaboro,  ed è anche un appassionato di storia del nostro territorio.
Alfredo Bertelli è anche tra i fondatori storici della "Festa del Pesce", come mi è stato riferito.
Egli è molto competente (più del sottoscritto, che invece è assai più "esterofilo", soprattutto anglofilo) in questa materia.
Il giorno 4 settembre 1944 ci fu un bombardamento alleato su Mantova.
Obici da 500 Kg colpirono la città alle ore 11.00 AM.
Una di queste cadde sulla chiesa dedicata all'Immacolata Concezione che era stata dei Padri Filippini.
Questa chiesa si trovava in Piazza Virgiliana.
La chiesa fu realizzata Giovanni Maria Borsotto (1683-1760), un architetto svizzero che nel Mantovano operò molto.
Egli fece la anche chiesa di San Barnaba (situata in Via Giovanni Chiassi a Mantova e risalente 1737) e fu presente al cantiere della cupola della Basilica di Sant'Andrea.
La chiesa dei Padri Filippini fu iniziata nel 1725 e fu terminata nel 1738.
Stando alle fonti storiche, la facciata era concava ed aveva una cupola fasciata fino alla sommità.
Successivamente, la chiesa fu sconsacrata e trasformata in un deposito di armi.
Nel 1944, Mantova era divenuta importante per i nazisti, che occupavano il nord dell'Italia.
Mantova era importante per il supporto della "Linea Gotica".
Gli Alleati iniziarono così a bombardare Mantova.
Le bombe caddero in Via Arrivabene, al Ponte dei Mulini e in Vicolo Sant'Anna.
Fu colpita la Caserma "Pier Fortunato Calvi" , come fu colpita l'ex-chiesa dei Padri Filippini.
Fu colpita anche la chiesa gotica di San Francesco in Via Scarsellini.
Quest'ultima chiesa fu ricostruita ed oggi è perfettamente funzionante.
Dell'ex chiesa dei Padri Filippini restò la facciata.
La si sarebbe potuta ricostruire ma (con ogni probabilità) mancò la voglia dei mantovani.
Dell'articolo di Bertelli prendo questo pezzo:

"E pensare che il generale Miollis, il francese amante di Virgilio, al quale, appunto, si deve Piazza Virgiliana, aveva progettato di fare della Chiesa dei Padri Filippini una sorta di Pantheon patriottico contenenti le spoglie dei geni locali.
Amaro contrappasso: da luogo dove si sarebbe venerata Mantova a cumulo di rovine portare dai "liberatori" , al mancato sentimento dei mantovani che alla ricostruzione preferirono spianare le rovine rimaste della grande chiesa (splendida deve essere stata la vista della cupola, tra le maggiori della città) lasciando l'attuale vuoto".

La guerra uccide anche l'arte.
Certo, agli Alleati angloamericani bisogna essere grati ma per liberare questo Paese essi commisero anche dei gravi errori.
Il caso di Montecassino fu quello più emblematico.
Però, i mantovani non furono meno colpevoli nel non volere ricostruire quel gioiello barocco.
Noi mantovani siamo noti per il fatto di trascurare la nostra storia.
Basti pensare al caso della scarsa valorizzazione della chiesa dei Santi Giuda e Simeone in Via Fernelli, chiesa in cui fu sepolto James Crichton (1560-1582), l'erudito scozzese che potrebbe essere stato vittima di un complotto ordito dall'Inghilterra.
Cordiali saluti.





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