parlando della storia inglese dei secoli XVI e XVII, non posso non citare la caduta del cardinale Thomas Wolsey.
Il video qui sotto mostra l'episodio della serie "The Tudors", una serie TV ideata da Michael Hirst e girata nel Regno Unito, in Irlanda e in Canada e nel cui cast vi sono stati attori come Jonathan Rhys Meyers (nei panni di re Enrico VIII), Henry Cavill (nei panni di Charles Brandon, Duca di Suffolk), Natalie Dormer (nei panni di Anna Bolena), Maria Doyle Kennedy (nei panni della regina Caterina d'Aragona) e James Frain (nei panni di Thomas Cromwell), Jeremy Northam (nei panni di San Tommaso Moro), Max Brown (nei panni di Edward Seymour, Duca di Somerset) e Peter O' Toole (nei panni di Papa Paolo III).
Nel video qui sotto si vede il cardinale Thomas Wolsey (impersonato dall'attore Sam Neill) che si suicida dopo essere stato arrestato.
Thomas Wolsey (1471-1530) fu un cardinale delle Chiesa cattolica ma fu anche un uomo politico inglese.
Egli nacque ad Ipswich nel marzo 1471 e fu figlio di Robert Wolsey, un macellaio, e di Joan Daundy.
Secondo alcuni, però, suo padre morì nella battaglia Bosworth Field del 1485 e che il suo vero padre fosse stato un ricco commerciante di vestiti.
La storia del macellaio potrebbe essere stata creata per denigrarne la figura.
Thomas frequentò la Ipsiwich School, poi il Magdalene College di Cambridge e per finire il Magdalen College di Oxford, ove studiò teologia.
Il 10 marzo 1498, egli venne ordinato sacerdote a Marlborough ed insegnò al Magdalen College di Oxford.
Attorno al 1500, egli smise di insegnare e divenne parroco a Limington, un piccolo paese del Somerset.
Poi, divenne cappellano dell'arcivescovo di Canterbury Henry Deane (1440-1503), il quale morì un anno dopo.
Morto l'arcivescovo, Wolsey passò al servizio di re Enrico VII (1457-1509) e ne divenne cappellano.
Thomas fu molto fortunato poiché in quel periodo il re era interessato a mettere un freno al potere dei nobili e a promuovere chi veniva da origini ben più umili.
Wolsey era un piccolo borghese.
Egli entrò a corte anche al servizio di Richard Foxe (1448-1528) il quale era stato anche vescovo di Winchester.
Foxe riconobbe a Wolsey la capacità di risolvere situazioni noiose come la politica.
Nell'aprile 1508 Thomas venne mandato in Scozia per discutere circa le voci che vedevano il rifiorire della Auld Alliance con la Francia. Nel 1509 Enrico VII morì e gli succedette il figlio Enrico VIII (1491-1547) che promosse Thomas alla carica di Elemosiniere e gli permise di entrare nel Consiglio privato. Re Enrico VIII era molto diverso dal padre sia caratterialmente sia per la mentalità diplomatica con cui si approcciava agli altri regnanti. Enrico peraltro, nel primo periodo del suo regno, era relativamente interessato agli affari politici e di governo e questo permise a Thomas di raggiungere una posizione ancora più preminente.
Nel 1514, venne nominato vescovo di Lincoln ma un mese dopo divenne arcivescovo di York e nel 1515 Papa Leone X (1475-1521) lo fece cardinale.
I principali consiglieri del re erano Richard Foxe e l'arcivescovo di Canterbury William Warham (1450-1532) che erano conservatori e che invitarono il sovrano ad essere parsimonioso come il padre.
Ben presto, però, re Enrico VIII volle con sé persone più simili a lui e Wolsey fu la persona giusta, poiché capace di adattarsi alla mentalità del re.
Nel 1515, Warham lasciò l'incarico di Lord Cancelliere (per le proteste contro l'invasione della Francia) e Wolsey ne prese il posto.
Fino alla fine degli anni '20 del XVI secolo, Wolsey fu il secondo uomo più potente di Inghilterra.
Le cose iniziarono quando re Enrico VIII volle divorziare dalla moglie Caterina d'Aragona (1485-1536), la quale era stata sposata con il fratello maggiore del re, il Principe del Galles Arturo (1486-1502) che era morto prematuramente.
Wolsey si adoperò per fare annullare il matrimonio cercando di interagire con Papa Clemente VII (1478-1534).
Enrico contestava anche la dispensa ottenuta per il loro matrimonio giacché si basava sull'affermazione di Caterina di essere giunta vergine alle nozze con Enrico, egli ora giudicava questa una menzogna che andava a invalidare l'intera dispensa e che quindi rendeva nulle le nozze. Caterina non aveva più avuto gravidanze dal 1519 e oltre al desiderio del re di avere un maschio si doveva aggiungere la sua passione per Anna Bolena, una delle dame di compagnia della regina. Caterina non rinnegò mai di essere arrivata vergine al secondo matrimonio e il suo rifiuto di assumere il titolo di Principessa Vedova del Galles fece della questione un affare internazionale con Carlo V che pressava Clemente VII suo prigioniero perché si pronunciasse a favore della reale zia. Infatti, la madre di Carlo V, Giovanna la Pazza, era sorella di Caterina. Clemente era preso fra due fuochi, o faceva infuriare Carlo suo carceriere o Enrico che era l'unico che aveva un motivo per liberarlo e per questo procrastinò la decisione il più a lungo possibile facendo infuriare sia Anna Bolena (1501/1507-1536) sia Enrico che cominciarono a dubitare della lealtà di Thomas che era legato papale. Thomas dal canto suo attaccò il papa su tre fronti: dapprima tentò di ottenere l'annullamento sulla base del fatto che la dispensa era da considerarsi nulla perché contraddiceva un passo del Levitico (teoria che fu sostenuta dal teologo filo-protestante Thomas Cranmer, il quale divenne arcivescovo di Canterbury nel 1532 e rese nullo il matrimonio contro il volere del Papa), poi tentò la strada del cavillo tecnico tentando di farla annullare per via di alcune parole incorrette, ma purtroppo per lui venne trovata in Spagna una versione perfettamente corretta; alla fine Thomas chiese al papa di permettere che la cosa venisse decisa in Inghilterra sotto la supervisione del legato papale, cioè lui. Clemente acconsentì nel 1528, ma mandò un altro uomo ad affiancare Thomas, il cardinale Lorenzo Campeggi (1474-1539) .
Fino al 1534, il cardinale Campeggi fu vescovo di Salisbury.
Thomas credeva di poter vincere, ma Campeggi ci mise moltissimo tempo ad arrivare e quando lo fece procedette così lentamente che alla fine i lavori vennero sospesi nel luglio del 1528 segnando la fine di Wolsey.
Nel 1529, egli fu accusato di praemunire, ossia di usare il titolo di cardinale per scavalcare l'autorità regale.
Il re dubitò della sua lealtà alla corona e gli tolse il titolo di Lord Cancelliere, titolo che fu dato a San Tommaso Moro (1478-1535), e gli confiscò i possedimenti.
Mantenne il titolo di cardinale di arcivescovo di York.
Egli si recò a Cawood, nello Yorkshire settentrionale e qui venne raggiunto dall'accusa di tradimento.
Wolsey fu prelevato per essere portato a Londra e processato ma durante il viaggio egli si sentì male.
Fece fermare colui che lo prelevò a Leicester, ove morì. Venne sepolto nell'abbazia di Leicester.
Era il 29 settembre 1530.
Di Wolsey si dissero molte cose.
Come tanti uomini di Chiesa del suo tempo, egli convisse con una donna, Joan Lark (1490-1529) dalla quale ebbe due figli: Thomas Wynter (nato nel 1910) e Dorothy (natale 1512).
Joan venne poi fatta sposare con George Lagh (1519).
Thomas Wynter visse a Willesden e si sposò ed ebbe figli.
Dorothy divenne una suora e quando ci fu la dissoluzione dei monasteri (1536-1540) le fu fata una pensione.
Ora, la caduta di Wolsey fu un fatto importante nel quadro della storia inglese del secolo XVI.
Egli era una figura potente.
Potremmo definirlo l'antesignano del cardinale Richelieu (1585-1562), il noto personaggio della Francia del secolo successivo.
Nessun Lord Cancelliere a lui successivo ebbe tanto potere come le ebbe lui.
Wolsey pagò per le passioni del re ma la sua caduta fu accelerata da personaggi che stavano dietro le quinte, come certi nobili che spingevano per portare il protestantesimo in Inghilterra.
La caduta di Wolsey fu un atto con cui si volle denigrare la Chiesa cattolica ed il Papato e con cui si volle fare capire che oramai l'Inghilterra stava andando verso una direzione di una politica apertamente anti-papale.
Cordiali saluti.
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