Le simulazioni degli istituti di sondaggi disegnano una grande macchia azzurra da ovest ad est, dalla Liguria (già espugnata alle Regionali dal berlusconiano Giovanni Toti) al Friuli Venezia Giulia, dove il Partito Democratico ancora guida la regione ma ha già ceduto su Trieste, Pordenone e Monfalcone. L'antica roccaforte del centrodestra, l'asse del Nord, può ricomparire il 5 marzo in tutta la sua forza, dopo una stagione in cui il Partito Democratico renziano aveva sognato la scalata del Settentrione, con la conquista di Milano e le vittorie altamente simboliche a Bergamo e Varese, culle del leghismo.
Ora, il Nord è tornato con il centrodestra.
Anche collegi da sempre di sinistra, come la mia provincia, la Provincia di Mantova, sono fortemente in bilico e vedono un centrodestra sempre più in crescita.
Il Nord non ne può più di questa politica dei governi di centrosinistra, che con le sue tasse ha devastato la sua industria.
Io che vivo qui al Nord, posso confermare.
Vedo un grande entusiasmo, specie nell'elettorato della Lega.
Ora, si vada verso il Sud.
Al Sud ci sono ancora tanti collegi in bilico.
In particolare, debbono essere tenute d'occhio il Lazio, la Campania e la Sicilia, che sono determinanti.
Queste tre regioni pesano molto perché sono popolose.
In esse, ci sono tanti collegi ancora in bilico in cui lo scontro è tra centrodestra e Movimento 5 Stelle.
Si faccia (anzi, visto che sono anch'io del centrodestra, facciamo) l'ultimo sforzo per avere la maggioranza assoluta, governare e cambiare questo Paese.
Casi come quello di Embraco non dovranno più ripetersi.
Con la flat tax, casi del genere con si ripeteranno.
Si diano (anzi, diamo) delle risposte tanto al Nord quanto al Sud.
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