"In quella Chiesa regna molta confusione. È in preda al relativismo. Lo si vede anche in molte altre cose. È un bel problema, se si considera che è una famiglia religiosa di circa 800 milioni di fedeli, sparsi soprattutto nei paesi a demarcazione anglosassone. Credo che buona parte della colpa per questo caos relativista risieda in un'organizzazione senza un'adeguata gerarchia, in cui si lascia spazio all'anarchia. L'arcivescovo di Canterbury non è l'equivalente del Papa. Tanti fedeli e nessuno ad indicare le linee-guida: è un grosso problema".
A conforto di quanto detto dall'amico fraterno Angelo, faccio notare che sono sempre di più gli anglicani che passano al cattolicesimo.
Il caso di monsignor Keith Newton, vescovo anglicano di Richborough dal 2002 al 2011, ed oggi presbitero cattolico ed ordinario dell'Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham ne è un esempio.
Questa confusione della Chiesa anglicana è certamente dovuta alla mancanza di un'omogeneità all'interno.
La Chiesa anglicana è divisa in tre correnti: la High Church, la Low Church e la Broad Church.
La High Church si rifà alle tradizioni cattoliche.
La Low Church si ricollega alle tradizioni protestanti.
La Broad Church è di tendenza "liberal" e tende ad includere entrambe le correnti precedentemente citate.
Mancano un'unica guida, in quella Chiesa ognuno ha deciso di andare per la propria strada.
Io penso che si sia davvero andati oltre.
Per sembrare più "amabili" certi anglicani hanno scelto di volere fare quasi una sorta di miscellanea con altre fedi, tra cui l'Islam.
Da qui parte anche quello che è accaduto nella cattedrale di Blackburn, in cui si è tenuto il seminario discusso nell'articolo, in cui si è fatta apologia dell'Islam, smantellando la dottrina cristiana.
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