L'articolo riporta dei dati molto interessanti che sono stati portati all'attenzione tre giorni fa dalla rivista "Panorama" riguardo al Movimento 5 Stelle.
Questo è uno stralcio dell'articolo de "Il Giornale":
"Le generose rinunce di porzioni di stipendio da parte dei parlamentari grillini sono sempre più esili.
A fare i conti in tasca ai big del MoVimento è l'ultimo numero del settimanale Panorama in edicola oggi, secondo cui lo stesso Luigi Di Maio, che nel 2014 aveva restituito 18.674 euro, nel 2017 s'è fermato a 10.053 euro: una sindrome da «braccino corto» che si misura con un calo del 46 per cento dell'importo dei versamenti. Anche il concorrente alla leadership dell'M5S Alessandro Di Battista, negli stessi anni, è passato da 33.319 a 3.454 euro: un calo di liberalità del 90 per cento, chissà se legato alla prospettiva di non ricandidarsi e perdere la congrua fonte di reddito".
Prima di dare lezioni agli altri, si deve guardare in casa propria.
Questa è una regola aurea della politica e della vita in generale.
Anche il Vangelo ne parla, con il brano della pagliuzza e della trave nell'occhio.
Inoltre, il Movimento 5 Stelle dovrebbe anche dire qualcosa sulle spese dei suoi parlamentari riguardo le attività politiche.
Pensiamo, ad esempio, ai 482 mila Euro spesi dal senatore Michele Giarrusso o ai 320 mila Euro spesi dal deputato Alessandro Di Battista.
I dati sono nel succitato articolo.
Non si giudichino gli altri senza avere prima guardato in casa propria.
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