Riprendo un pezzo dell'articolo scritto sul succitato quotidiano da Francesco Maria Del Vigo:
"Facciamo qualche esempio. Ve lo immaginate Luigi Di Maio che si affaccia dal televisore e dice: "Cari italiani, se vinciamo noi dobbiamo abbassare i riscaldamenti nelle case perché si inquina troppo. Compratevi un bel maglione". Sarebbe sommerso da una salva di pernacchie. Eppure l'idea di adeguarci a temperature più rigide è scritta nero su bianco nel programma disponibile su Rousseau.
Allo stesso modo nessun candidato grillino si è più azzardato a parlare di "decrescita felice". Altro caposaldo dell'ideologia casaleggiana, attualmente messo in naftalina per motivi elettorali.
Così come tacciono - o al massimo sussurrano - il desiderio di combattere le automobili private in favore dello spostamento pubblico. Idea realizzabile in alcune grandi metropoli, ma difficilmente digeribile per l'Italia dei mille campanili. Anche per quanto riguarda gli esteri i Cinque Stelle dicono tutto e il suo esatto contrario.
Pochi giorni fa, il capo politico del Movimento, ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista, che "la permanenza dell'Italia nella Nato è necessaria". Peccato che il programma del movimento che lui stesso capeggia tratteggi l'alleanza atlantica come un'accolita di pazzi guerrafondai che deve essere ricostruita dalle fondamenta".
Allo stesso modo nessun candidato grillino si è più azzardato a parlare di "decrescita felice". Altro caposaldo dell'ideologia casaleggiana, attualmente messo in naftalina per motivi elettorali.
Così come tacciono - o al massimo sussurrano - il desiderio di combattere le automobili private in favore dello spostamento pubblico. Idea realizzabile in alcune grandi metropoli, ma difficilmente digeribile per l'Italia dei mille campanili. Anche per quanto riguarda gli esteri i Cinque Stelle dicono tutto e il suo esatto contrario.
Pochi giorni fa, il capo politico del Movimento, ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista, che "la permanenza dell'Italia nella Nato è necessaria". Peccato che il programma del movimento che lui stesso capeggia tratteggi l'alleanza atlantica come un'accolita di pazzi guerrafondai che deve essere ricostruita dalle fondamenta".
Se fossi un militante o un elettore del Movimento 5 Stelle, io mi sentirei preso per i fondelli.
Quel movimento agisce come le banderuole: va a seconda di come tira il vento.
Così, quando fa un programma, segue l'umore delle piazze di giorno in giorno.
Se oggi le piazze dicono che la Nato fa schifo, il Movimento 5 Stelle dice lo stesso, e se domani dicono il contrario, il movimento le segue.
Per esempio, prima dice che la Nato sia un'accolita di pazzi guerrafondai da ricostruire dalle basi e poi dice "la permanenza dell'Italia nella Nato è necessaria".
Inoltre, prima attacca l'Euro e questa Unione Europea e poi fa marcia indietro.
Che credibilità può avere un simile movimento?
Fare politica (seriamente) è una cosa ben diversa.
Il Movimento 5 Stelle non ha programma né credibilità.
Si sono spostati su posizione un po' più accettabili per farsi eleggere.
RispondiEliminaPoi, se mai andassero al governo (e spero di no) getterebbero la maschere e si mostrerebbero per quello che veramente sono, con danno per l'intero paese.