"Ma in che mondo magnifico vivono i cristiani di Israele! I capi delle comunità del Santo Sepolcro hanno appena deciso di chiudere il luogo cristiano più sacro al mondo in segno di protesta col piano fiscale d'Israele. È la libertà, bellezza! Chiedessero ai loro fratelli egiziani, che ora pregano per Al Sisi impegnato contro l'Isis nel Sinai, dove più di una chiesa è stata attaccata. O ai loro fratelli siriani, che a Deir el Ezzor hanno appena ricelebrato messa in una chiesa devastata dopo anni di chiusura a causa della guerra civile. E ora torniamo pure ad accusare Israele di "víolare la libertà religiosa". Pagliacci!".
Mi ritrovo in queste parole.
A Gerusalemme, i capi delle Chiese cristiane hanno deciso di chiudere la Basilica del Santo Sepolcro per protesta contro il piano fiscale di Israele.
Ammiro sempre di più Israele.
Lo Stato di Israele garantisce ogni libertà ed ogni dissenso.
Provate a mostrare dissenso in Turchia o in altre zone del Medio Oriente e vediamo cosa vi faranno.
In Israele si può anche protestare senza correre il rischio di essere linciati.
In Israele, le Chiese hanno libertà, cosa che non hanno nei Paesi vicini.
Mi viene in mente Cipro Nord, la sedicente Repubblica Turca di Cipro Nord.
Tra l'altro, faccio presente il brutto episodio della nave SAIPEM dell'ENI che è stata bloccata dai turchi.
Israele non fa certe cose.
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