La scienza deve essere difesa, anche con la sperimentazione

Sul numero di questo della rivista "Il Messaggio della Santa Casa", la rivista della basilica della Santa Casa di Loreto, vi è un articolo del professor Fiorenzo Mignini (docente dell'Università di Camerino) che è intitolato "La sperimentazione clinica dei farmaci".
Dell'articolo, trovo interessante questo stralcio:

"Le ragioni della necessità della sperimentazione sull'uomo sono fondamentalmente tre:

1. La sperimentazione è propria del metodo scientifico e quindi anche della biomedicina che procede per osservazioni e per conferme sperimentali; tale metodologia permette di raggiungere un certo tipo di certezza sui fenomeni. La certezza, provvisoria e rivedibile, conduce poi, per successive elaborazioni e verifiche, alla soluzione dei problemi studiati (ragione epistemologica).
2. Nessuna sperimentazione di tipo farmacologico in vitro né di tipo biologico in vivo, per quanto indispensabile preliminarmente può fornire indicazioni sufficienti sulla validità clinica di un test diagnostico o di terapia. Solo la sperimentazione sull'uomo consente di dire l'ultima parola sull'efficacia e l'efficienza di un farmaco o di una nuova tecnica terapeutica da impiegare nella pratica clinica (ragione pratica).
3. La sperimentazione è necessaria scientificamente ed è positiva eticamente in virtù del principio generale di solidarietà in quanto con la ricerca si raccolgono informazioni sull'efficacia e sicurezza che entrano nel patrimonio comune, base per l'evoluzione della "personalizzazione" della terapia".

L'articolo è di due pagine e la foto qui sopra è quella della prima.
Ora, che la scienza vive di sperimentazione è cosa nota.

Da uomo che (pur essendo arrivato solo al diploma, con una specializzazione post-diploma di tecnico del controllo di qualità, sicurezza ed ambiente) di scienza ne ha masticata un po', io so benissimo il fatto che la scienza viva di sperimentazioni, per potere confermare o confutare un'ipotesi.

Inoltre, con la sperimentazione si possono anche saggiare la sicurezza e l'efficacia di un farmaco.

Purtroppo, oggi soffia il vento del complottismo, alimentato anche da certi partiti e movimenti politici.

Questo è molto pericoloso, poiché è ampliato dalla rete e la gente non è informata e non conosce la materia.

Da qui, nascono molti problemi.

Pensiamo ai teoremi sui vaccini che hanno portato molti a non vaccinarsi e a non vaccinare i propri figli.

Non vaccinarsi e non fare vaccinare i propri figli espone al rischio di non avere un'immunizzazione di massa.

Se al tempo di Edward Jenner (17 maggio 1749-26 gennaio 1823) si fosse dato ascolto a certe dicerie, il vaiolo sarebbe una malattia ancora presente e farebbe morire ancora tanta gente.

Questo è il punto.
La scienza non è né buona né cattiva.
Da cattolico, dico che la scienza ci fu donata da Dio e che noi dobbiamo farne buon uso.
Ogni cosa buona fatta con la scienza è bene per l'umanità.
Pensiamo alla ricerca sul cancro.
Grazie alla ricerca e a tante sperimentazioni si sono fatti passi avanti e tanta gente è stata salvata ed oggi il cancro non ha l'ultima parola in molti casi.
Inoltre, grazie ai nuovi farmaci, si riescono a combattere malattie come la peste, un morbo che in passato mieteva vittime a tutto spiano.
Perciò, io mi sono incavolato come una iena (scusate il termine) quando (per esempio) uno pseudo-politico come Beppe Grillo ha insultato una persona come Rita Levi Montalcini (22 aprile 1909-30 dicembre 2012).
Scusate questa digressione ma la scienza è una cosa seria e va trattata con rispetto.