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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 26 febbraio 2018

Moderazione e moderatismo, una riflessione

Ringrazio l'amico Filippo di questo stralcio preso da Abel Bonnard, 'I moderati. Il dramma del presente' [1936], Volpe, Roma 1967, pp. 90-91:
"Tutta quanta la natura dei moderati li conduce al sentimento nel quale si confessa l’ammirazione che nutrono per i loro avversari. […] Non avendo una dottrina propria, secondo la quale possano esistere e agire, le loro opinioni sono determinate da quelle di coloro ai quali credono di opporsi. Sono moderati, non già in ragione di principi che loro appartengano, ma facendo un passo di meno nella stessa direzione dei loro avversari, essendo un poco più timidi nelle stesse assurdità, abbandonandosi agli stessi eccessi con un resto di pudore, versando una goccia d’acqua in un vino che non è loro: la loro saggezza consiste nell’essere di un grado meno pazzi. Il moderato finisce per non essere più che un radicale senza rilievo, l’ombra di un uomo di sinistra".

Premetto, io sono un cattolico ma sono anche un conservatore liberale, uno della "scuola anglosassone"
Mi reputo un "moderato".
Per me, essere moderati significa essere per il rispetto delle idee degli altri ma difendendo le proprie.
Ora, vedere un personaggio come Pierferdinando Casini sostenere quel partito che fino a qualche anno fa definiva come avversario e farsi fotografare in una casa del popolo comunista mentre fa un comizio, sotto le immagini di Palmiro Togliatti, di Giuseppe Di Vittorio, di Antonio Gramsci e di Giacomo Matteotti mi fa specie.
Questo dimostra la differenza tra la moderazione ed il moderatismo.
Quest'ultimo è degno del cognome del personaggio prima citato e ritratto nella foto qui sopra.
Una cosa è riconoscere l'altro e rispettarlo (e questa è la moderazione) ma ben altro è cambiare idea a "seconda di come tira il vento", per "quieto vivere",  per mantenere uno status quo che in realtà deve essere modificato e riformato o per un proprio tornaconto.
Quest'ultima cosa non è moderazione ma moderatismo.
Si sa che molti termini che finiscono in "ismo" non sono positivi.
Si può essere dialoganti, civili ed aperti al confronto, difendendo anche le proprie posizioni.
Questa è la vera moderazione.
Qualche anno fa, avevo scritto un articolo intitolato "La mentalità rivoluzionaria ed il moderatismo, dal libro "Rivoluzione e Contro-rivoluzione" di Plinio Correa de Oliveira".
Per scrivere quell'articolo, ho preso questo stralcio del libro di Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Controrivoluzione":

"C. Come si armonizzano queste velocità

È necessario studiare la parte di ciascuna di queste velocità nella marcia della Rivoluzione. Si
direbbe che i movimenti più veloci siano inutili. Ma non è vero. L'esplosione di questi estremismi
alza una bandiera, crea un punto di attrazione fisso che affascina per il suo stesso radicalismo i
moderati, e verso cui questi cominciano lentamente a incamminarsi. Così, il socialismo respinge il comunismo, ma lo ammira in silenzio e tende a esso. Ancora prima nel tempo si potrebbe dire lo stesso a proposito del comunista Babeuf e dei suoi seguaci negli ultimi bagliori della Rivoluzione francese. Furono schiacciati. Ma lentamente la società sta percorrendo la via sulla quale essi avevano voluto portarla. Il fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il loro contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando lentamente verso la realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei "prudenti", dei "moderati" e dei mediocri
. ".

Io mi ricordo di San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535) che fu un politico e grande umanista.
Egli cercò il dialogo e non attaccò il suo re Enrico VIII, quando si fece annullare il matrimonio senza l'autorizzazione del Papa, provocando lo scisma anglicano,  ma difese le sue idee e per questo pagò con la vita.
Essere dei moderati non significa dovere piegare la testa o accettare ogni cosa per "quieto vivere", per tornaconto, per difendere uno status quo che non funziona o "per seguire la corrente".
Per questo, io non accetterò mai né le posizioni della sinistra, né quelle del Movimento 5 Stelle (che sono intrise di odio sociale) né quella di certi che si dicono "moderati" e che sono pronti a cambiare schieramento.


1 commento:

  1. Io sono moderata e ho idee esattamente contrarie a quelle delle sinistre, in particolare dei comunisti

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