Per la nota organizzazione non governativa, l'Italia sembra "sembra concentrare più di altri Paesi europei le tendenze a odio, razzismo e xenofobia" che si registrano nell'opinione pubblica mondiale.
Io mi sentirei di rispondere ad Amnesty International, scrivendo che l'Italia non è (e non è mai stata) un Paese razzista.
Semmai, l'Italia di oggi è un Paese esasperato dalle cattive politiche che hanno fatto chiudere molte delle proprie imprese e che hanno permesso l'invasione delle imprese straniere, le quali delocalizzano e portano il lavoro dove si pagano meno tasse.
Oltre a ciò, queste cattive politiche hanno favorito l'immigrazione clandestina.
Stando ai dati ufficiali, sono 5% delle persone entrate qui da noi ha diritto di asilo poiché veramente scappa da guerre e persecuzioni.
Questa gente ha tutto il diritto di stare qui, poiché nel suo Paese rischierebbe la vita.
Invece, il restante 95% è costituito da immigrati clandestini, gente che non ha alcun diritto di asilo politico.
Questa massa di persone non può stare qui.
Chi emigra per motivi economici, lo deve fare in modo regolare.
Ergo, deve avere già un lavoro ed un conto in banca.
Anche in Paesi tradizionalmente accoglienti (come il Canada) si chiede ciò.
Invece, qui da noi, sono state fatte entrare masse di gente che non ha lavoro né nessuna possibilità di sostentarsi.
Qui in Italia non c'è lavoro manco per noi.
Il risultato è uno solo: l'aumento della delinquenza.
Dunque, Amnesty International la pianti con i suoi inutili predicozzi.
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