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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 22 febbraio 2018

E questi sarebbero i "francescani" della politica?

Su "Panorama" vi è un articolo di Antonio Rossitto che è intitolato "Le spese furbe a 5 Stelle dei francescani della politica".
Molto si è parlato dei mancati versamenti di una decina di parlamentari grillini. Ma c'è molto, moltissimo di più: un uso smodato nella gestione delle diarie, vitto, affitti per alloggi del Movimento.
La rivista "Panorama" ha esaminato, voce per voce, i giustificativi presentati e ha scoperto che il conto, salatissimo, è di oltre 50 milioni di Euro.
Ora, porto qualche cifra, che si trova nell'articolo.
I rimborsi ricevuti dai parlamentari del Movimento 5 Stelle sono ben 52 milioni di Euro.
Ben 10 milioni di Euro sono stati spesi in alberghi o affitti dei parlamentari pentastellati fino al dicembre 2017.
La spesa mensile dei rimborsi degli eletti del Movimento 5 Stelle è di 7 mila Euro.
La cifra mensile dei rimborsi che ogni parlamentare deve rendicontare, secondo i regolamenti di Camera e Senato, è di Euro 2 mila.
Questo è uno stralcio dell'articolo di Rossitto:

"Facile proclama. Anche i Cinque stelle, però, non sono soggetti a nessun controllo né obbligo. Il sito Tirendiconto.it pubblica le note spese di deputati e senatori del M5s da marzo 2013, mese d’elezione, al dicembre 2017, ultimo mese di consuntivo. Dai calcoli di Panorama,i 123 «cittadini» hanno usato più di 50 milioni di euro: una media di più di 7 mila euro al mese. Sommati ai 3 mila euro auspicati ab origine, si raggiunge cifra tonda: 10 mila euro. Più di tre volte quanto indicato dal fondatore nel 2011.

Il diavolo però si nasconde nei dettagli. Ovvero nei singoli resoconti dei grillini. Che prevedono una quarantina di specifiche voci: dagli «alberghi e simili» ai «servizi postali». Uno degli esempi che fa vacillare la loro buona fede sembra il consuntivo durante le vacanze estive. Agosto 2017, per esempio. Dagli archivi di Camera e Senato si apprende, ovviamente, che i lavori in aula hanno latitato. Appena due giorni di sedute: l’1 e il 2 agosto. Poi deputati e onorevoli sono filati in ferie fino a settembre. Sarebbe dunque logico ipotizzare che gli indennizzi dei Cinque stelle si limitino all’indispensabile: due giorni di trasferta a Roma. Punto. E invece anche sotto il Solleone, a leggere le loro ipertrofiche note spese, pare che tantissimi pentastellati non abbiano goduto di un attimo di riposo.

Il regolamento parlamentare spiega: «La diaria viene riconosciuta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma». Quindi, ad agosto 2017, andrebbe parametrata sui due giorni di sedute. Eppure decine di parlamentari grillini hanno utilizzato fino all’ultimo centesimo possibile. Esattamente come nei mesi di normale attività parlamentare. Con alcuni eclatanti eccessi, che fanno fortemente dubitare della genuinità dei ristori ottenuti.

La rendicontazione più strabiliante è quella del senatore barese Lello Ciampolillo. Alla voce «alberghi» annota 2.604 euro: vista l’esiguità dei lavori d’aula, fanno 1.300 euro a pernottamento. Lo stipendio mensile di un operaio. Altri 1.681 euro li ha spesi in «trasporti»: di cui 768 euro per taxi. Sempre sotto la dizione trasporti, il collega siciliano Mario Giarrusso, che ha perfino saltato le votazioni del 2 agosto 2017, ha appuntato 1.026 euro. Poco più di quanto appuntato dal mitologico Alessandro Di Battista, leader dell’ala antagonista: 1.021 euro. Un altro recorman del ramo è il deputato siciliano Gianluca Rizzo, che ha intascato 1.103 euro solo di «rimborsi chilometrici». Mentre la senatrice romagnola Elena Fattori ha annotato 780 euro alla voce «Ztl Roma»
. ".

A prescindere dal fatto che in ciò non ci sia nulla illegale, tengo a ricordare una cosa.
Il Movimento 5 Stelle si è proposto come il "moralizzatore" contro la "vecchia politica sprecona".
I grillini si sono anche paragonati ai frati francescani.
Il paragone è stato certamente impegnativo e nell'atto pratico è stato disatteso.
Infatti, nell'atto pratico, il Movimento 5 Stelle non si è dimostrato essere diverso dagli altri.
Quindi, prima di ergersi a moralizzatori nei confronti degli altri, si deve guardare in casa propria.

3 commenti:

  1. Avevo letto anche io queste cose e hai fatto bene a puntualizzarle
    Sai bene come la penso, infatti li trovo ributtanti: fingono un comportamento ed invece il vero comportamento loro è esattamente l'opposto.
    Affideresti a gente così le chiavi di casa tua? Io di certo no

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  2. Ho copiato il tuo articolo per intero sul mio profilo Maria L Venera

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  3. A quella gente non affiderei nemmeno il bagno di casa mia.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.