Il caso del Museo Egizio di Torino

Fratelli d'Italia, il partito dell'onorevole Giorgia Meloni, ha criticato la proposta del direttore del Museo Egizio di Torino di ridurre il prezzo del biglietto ai cittadini di lingua araba.
Il direttore, il dottor Christian Greco, ha giustificato questa proposta balzana dicendo che essa servirebbe a fare conoscere ai cittadini di lingua araba le loro radici.
Come riporta "Il Giornale", la comunità araba (e in particolare egiziana) ha deciso di fare una manifestazione di protesta.
Ora, io trovo che sia veramente balzana la proposta del dottor Greco.
Infatti, gli Arabi non c'entrano nulla con gli Egizi dell'epoca antica.
Gli Arabi arrivarono in Egitto nel 639 AD.
Andando a ritroso nel tempo, prima di loro, ci furono i Bizantini, i Romani, gli Elleni di epoca tolemaica e di Alessandro Magno e gli Egizi.
Questa iniziativa del dottor Greco mi sembra anche discriminatoria, poiché si va a favorire un'etnia, che tra l'altro è anche minoritaria, e non altre.
Io, piuttosto, avrei concesso gli sconti alle famiglie con i bambini.
Oltretutto, a mio modesto parere,  il cartello con cui si promuove questa iniziativa (nella foto qui sopra) è criticabile.
Fare vedere una donna con il velo non mi sembra ideale in una società in cui si parla di difesa dei diritti delle donne.
Il velo non fa parte della nostra cultura e (tra l'altro) ci sono anche tante donne arabe non velate. Penso al Libano, ove ci sono molti cristiani.