Ora, qui vi è la sorpresa: tra il batterio che fece fuori circa un terzo della popolazione dell'Europa tra il 1347 ed il 1349 e quello dei casi di peste attuale non vi è alcuna differenza.
Una ricerca condotta dalla dottoressa Kristen I Bos, della McMaster University del Canada, e dalla professoressa Verena J. Scheunemann, dell'Università di Tubinga (in Germania) hanno fatto una ricerca su dei frammenti ossei di un cimitero di Londra risalente XIV secolo.
Lo scavo è stato condotto dal Museum of London Archeology.
Ebbene, sono stati trovati dei resti di DNA batterico e da questi è stato ricostruito il genoma del batterio la responsabile della pesta.
Il batterio in questione è la Yersinia Pestis (nella foto) che è un coccobacillo Gram -, psicrofilo ed immobile.
La Yersinia Pestis (che prende il nome da Alexander Yersin, colui che la scoprì nel 1944) fa parte della famiglia delle Enterobacteriaceae.
Non è un coliforme (cosa che è l'Escherichia coli) e non fermenta il lattosio.
Esso si trasmette attraverso le pulci, le quali infettano i topi, i ratti, gli scoiattoli e gli uccelli.
Prima del XIV secolo, ci fu un forte commercio con l'Oriente.
Proprio in Oriente, nella Mongolia, ci fu un focolaio di peste.
La peste arrivò in Europa attraverso le navi, le quali avevano a bordo topi infetti.
Tuttavia, si parla anche di una guerra batteriologica.
In Crimea, vi era una colonia genovese. La colonia in questione fu Caffa, l'attuale Fedosia.
Tra il 1346 ed il 1347 ci fu una guerra con Tartari.
Questi iniziarono a lanciare nelle mura di Caffa i cadaveri di morti di peste.
Gli abitanti di Caffa li gettarono in mare ma dovettero fuggire e tornare a Genova.
A bordo delle navi, però, il batterio fu presente.
Si fermò a Costantinopoli, capitale dell'Impero Romano d'Oriente, che visse un periodo disastroso a causa della guerra civile che stava dilaniando lo Stato bizantino, con i Turchi Ottomani che ne prendevano le terre.
La peste arrivò anche a Costantinopoli.
Poi, le navi genovesi arrivarono a Genova e da lì la peste arrivò in Europa.
Ora, tra il batterio di allora e quello di oggi non vi è alcuna differenza.
La peste oggi è presente ed attacca allo stesso modo.
Entrato in un corpo umano, il batterio viene fagocitato dai monociti e dai granulociti neutrofili.
I secoli riescono a degradarlo ma i primi non riescono a fare ciò. Il batterio resta presente in essi e sviluppa degli antigeni (frazione I, antigene V, antigene W).
L'incubazione dura dai 2 ai 7 giorni.
La peste si divide in tre tipi:
- Peste bubbonica: una forma di peste in cui il batterio prolifera nei linfonodi, facendoli gonfiare ed andare in necrosi. Questa peste, se non trattata, può portare alla setticemia e alla polmonite secondaria, che a sua volta può essere mortale.
- Peste polmonare: una forma di peste in cui il batterio si trasmette da uomo a uomo attraverso il respiro ed è una polmonite primaria.
- Peste setticemica: una forma di peste provocata dalla puntura diretta della pulce, che inietta il batterio. Questa forma di peste è la più rara ma anche la più letale.
Ora, la peste è presente ancora oggi in Madagascar, in India, in Cina, negli Stati Uniti d'America e in Sud America.
Tuttavia, l'85% delle persone malati di questa malattia si salva.
Questo avviene perché oggi ci sono i farmaci (come il cloramfenicolo) e perché l'uomo ha una diversa predisposizione verso questo malattia rispetto a quanto accadde nel 1348.
Questa malattia fece morire anche altre persone, se pur indirettamente.
Essendo la Chiesa del XIV secolo in forte crisi, comparvero dei gruppi religiosi denominati flagellanti.
Questi erano chiamati così perché si frustavano pubblicamente, ritenendo che la pestilenza fosse un castigo di Dio.
Tra i flagellanti vennero fuori dei fanatici che ammazzarono gli ebrei, accusandoli di essere degli untori.
Ci furono così dei pogrom, come quello nella città tedesca di Norimberga, che ci fu nel 1349.
La stella di David installata sul pavimento della Frauenkirche (che è la principale chiesa cattolica di Norimberga) che ricorda il pogrom.
La chiesa fu costruita in luogo della sinagoga distrutta nel pogrom.
L'ignoranza può fare danni come la peste.
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