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martedì 5 marzo 2013

Dal sito "Campari & De Maistre": Who is Casaleggio? Il guru tra esoterismo e gnosi

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Campari & De Maistre" è comparso questo articolo scritto da Giuliano Guzzo ed intitolato "Who is Casaleggio? Il guru tra esoterismo e gnosi":


"E’ importantissimo, ma quasi sconosciuto. Una celebrità per i suoi, ma decisamente poco noto agli altri. Soprattutto è l’ideologo del partito oggi numero uno in Italia. Eppure Gianroberto Casaleggio ondeggia ancora, schivo come sempre, fra il ruolo di stregone e quello di stratega, un po’ uomo-ombra e un po’ uomo-chiave. Quando scompare, talvolta rilascia dichiarazioni o scrive, come ha fatto per esempio al Corriere della Sera; quando riappare, di solito, se ne sta invece puntualmente in silenzio. Ma chi è e, soprattutto, che cos’ha in mente questo guru della rete militante cui, bel paradosso, Wikipedia dedica meno spazio che a Topo Gigio o al Gabibbo [1]?

Classe 1954, nato nel Canavese, prima di divenire imprenditore ed eminenza grigia della politica il Nostro era perito informatico e grande appassionato del settore. Tanto che fu tra i pionieri della rete tra la fine dei Novanta e l’inizio del Duemila, quando anche da noi, per la prima volta, «cominciavano a circolare le riunioni tra ingegneri e smanettoni che sognavano un futuro da Steve Jobs e invece si ritrovavano a Milano, in qualche teatro con sala-aperitivo, a guardarsi in faccia tra i primi blogger italiani. Casaleggio c’era, ma non si faceva vedere più di tanto, come adesso» [2].


Esperto di rete, dunque, con incarichi fondamentali all’interno del MoVimento 5 Stelle. Basti ricordare che la sua azienda, la Casaleggio Associati s.r.l. - società con sede nel cuore di Milano, i cui clienti sono soliti pagare tariffe stratosferiche [3] – cura direttamente il blog di Grillo nonché «la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, le strategie del Movimento 5 Stelle sulla Rete. La società è anche la casa editrice di tutte le pubblicazioni del comico genovese e gestisce buona parte dell’organizzazione dei suoi tour di spettacoli. Lo stesso Grillo riconosce che lo sviluppo e i successi del suo movimento sono dovuti in gran parte alla sinergia con l’azienda di Gianroberto Casaleggio» [4].


Considerazioni, queste, che confermano l’anomalia di un personaggio centrale, anzi insostituibile per M5S, eppure all’apparenza solitario, enigmatico, allergico ad una visibilità lasciata volentieri all’amico Beppe, uno al quale si può rimproverare tutto ma che sul palco e con le battute ci sa fare. Per questo il co-fondatore del MoVimento 5 Stelle merita attenzione: ha plasmato una creatura politica importante, dimostrando di conoscere molto bene gli Italiani. Il punto è che sono loro, i cittadini, a conoscere poco di lui, del suo pensiero, del suo modo di intendere il cambiamento. Un vuoto a cui si può rimediare dando un’occhiata a Siamo in guerra, preparato a quattro mani con Beppe Grillo, una sorta di manifesto del grillismo.


Il libro, scritto in modo accessibile e di facile lettura, si apre con la premessa secondo cui sarebbe in corso «una guerra totale, che coinvolge ogni aspetto della nostra vita […] i giornali stanno scomparendo, poi verrà il turno delle televisioni, seguite dai libri […] tutta l’informazione confluirà in Rete e chiunque potrà diventare prosumer, ossia al tempo stesso produttore e fruitore dell’informazione»[5]. Poche, iniziali parole che però dicono già molto del Casaleggio-Grillo pensiero, in larga parte incentrato su una sorta di liberazione dell’informazione che attualmente sarebbe controllata dal «vecchio mondo» identificato coi partiti, col controllo, col potere.


Questo passaggio è interessante per le sue analogie col pensiero gnostico. Infatti, come il grillismo, da un lato, considera il cittadino prigioniero di un’ignoranza e di un potere corrotto dei quali sbarazzarsi per purificarsi tramite la Rete, così la gnosi, d’altro lato, ritiene ogni uomo detentore di «una scintilla divina, che però ha avuto origine nel mondo superiore, nel quale è tuttora tenuta prigioniera», con l’unica possibilità, l’unica via d’uscita di una liberazione «dai legami materiali» [6]. E cos’è la libera conoscenza della Rete invocata da Grillo e i suoi, se non una «verità a portata di click» [7] che favorisce la liberazione «dai legami materiali», rendendo l’uomo-cittadino finalmente libero di apprendere senza più limiti né ostacoli?


Un ulteriore indizio della prossimità di una figura come quella di Casaleggio a gnosi ed esoterismo ci arriva dalle parole di Massimo Introvigne, sociologo ed esperto di religioni, a detta del quale il co-fondatore del M5S sarebbe – culturalmente parlando – un discendente di Alexandre Saint-Yves d’Alveydre (1842 – 1909), esoterista il cui pensiero, fra le altre cose, presenta «una grande critica nei confronti dei politici che sono considerati tutti dei ladri disonesti che fanno male al popolo. E c’è anche la proposta di sostituirli con una forma politica molto semplificata e brutale: solo tre ministeri, uno della politica, uno della democrazia e uno della religione che sulle rovine di tutte le vecchie religioni avrebbe dovuto edificare un nuovo culto della scienza» [8].


Il principale e fidato collaboratore di Beppe Grillo è quindi interprete di un pensiero, strano ma vero, tutt’altro che nuovo. Esoterico e gnostico – oltre che per quanto abbiamo già ricordato poc’anzi – anche per i sistemi di controllo quasi maniacale dei propri associati, meccanismo che sovente si registra proprio nei gruppi religiosi di stampo gnostico,fondati cioè su una verità iniziatica e settaria da non contaminare [9] e, anzi, da servire senza alcuna forma di iniziativa personale che sappia di deviazione e che sarebbe pertanto oggetto di provvedimenti repressivi o di espulsione, cosa effettivamente già accaduta, come sappiamo, per alcuni componenti del MoVimento 5 Stelle ritenuti inadempienti.


Il paradosso è che non solo il primo partito italiano, dunque, non è affatto portatore di un’ideologia nuova, ma non si configura nuovo, a ben vedere, nella sua natura. Infatti, se da un lato si pone come evidente alternativa a tutti gli altri partiti, d’altro lato – com’è stato osservato – «paradossalmente ha dovuto riprodurre, sia pure in modo nuovo, molte delle funzioni che in passato svolgevano i partiti e che oggi sono spesso gestite in modo molto insoddisfacente o abbandonate. A cominciare dalla creazione di una rete di attivisti distribuiti sul territorio, dalla selezione e dal controllo dei candidati eletti nelle istituzioni fino alla raccolta e alla trasmissione delle domande dei cittadini» [10].


Riepilogando: il co-fondatore del M5S, movimento le cui sfumature ideologiche originali – come abbiamo visto – vanno ben oltre quelle di generico “partito di protesta” ed andrebbero quindi approfondite, propone una rielaborazione in chiave informatica della concezione gnostica dell’essere umano applicata, in questo caso, al cittadino, visto come prigioniero della corruzione planetaria e bisognoso di una liberazione che solo la Rete, in quanto forma di conoscenza decontaminata, può assicurare. Non tutti i numerosi elettori di Beppe Grillo – un anno fa uno su tre simpatizzava per lui [11], oggi quasi uno su tre lo vota – sono naturalmente tenuti a questo approfondimento (neppure a tutti gli elettori degli altri partiti sono familiari i relativi pensatori!), però c’è da scommettere che neppure tutti i militanti del M5S conoscono bene il pensiero del loro stratega. Una bella anomalia anche questa
.".

Note:
[1] Cfr. Wikipedia: 200 parole alla voce «Gianroberto Casaleggio», oltre 1.000 per quella «Topo Gigio» e più di 1.300 per «Gabibbo»;
[2] Rizzini M. Il boss e la spectre.it. Casaleggio guru di Grillo, un nome che sa di formaggio, una funzione che sa di tante strane cose, «Il Foglio», 2/6/2012, pag. V;
[3] Cfr. Vespa B. Il Palazzo e la piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo, Mondadori, Milano 2012, p. 339;
[4] Biorcio R. – Natale P. Politica a 5 stelle. Idee, storia e strategie del movimento di Grillo, Feltrinelli editore, Milano 2013, p. 24;
[5] Casaleggio G. – Grillo B. Siamo in guerra. Per una nuova politica, Chiarelettere, Milano 2011, p. 3;
[6] Ries J. Mito e Rito. Le costanti del sacro, Jaca Book, Milano 2008, p. 508;
[7] Casaleggio G. – Grillo B. Op. cit.p. 39;
[8] Introvigne M. intervistato in. Del Vigo F.M. Casaleggio techno-guru tra esoterismo e fantasy, «Il Giornale», 8/9/2012, p. 10;
[9] Cfr. Crippa M. Il progetto totalitario del dottor Grillo e della sua setta, «Il Foglio», 8/11/2012, p. 3;
[10] Biorcio R. – Natale P. Politica a 5 stelle. Idee, pp. 31-32;
[11] Cfr. Mannheimer R. Un italiano su tre simpatizza per i grillini, «Corriere della Sera», 27/5/2012, p. 15.".

Faccio i miei complimenti a Giuliano Guzzo che ha centrato il problema, dandomi lo spunto per fare una riflessione.
Il Movimento 5 Stelle ha degli aspetti che sono quantomeno inquietanti.
Il primo riguarda proprio lo scopo di questo movimento.
Lo stesso Beppe Grillo ha detto quello che egli vuole fare, usando la metafora della scatoletta di tonno da aprire.
Il riferimento è alle aule parlamentari che, stando a quello che sostiene Grillo,  devono essere aperte come scatolette di tonno.
Egli ha detto anche (in più occasioni) che la sua vera volontà è quella di distruggere il sistema dei partiti.
Questo è davvero inquietante.
Certo, come ha detto anche la senatrice Anna Maria Bernini (Popolo della Libertà) il sistema dei partiti ha commesso anche degli errori e questi errori sono stati usati da Beppe Grillo per avere il consenso.
Tuttavia, il sistema dei partiti è l'unico che può garantire la democrazia.
Distruggendo il sistema dei partiti, si distrugge, di fatto, l'architettura dello Stato.
Questo è il modus operandi della Rivoluzione.
Prima, si cerca di screditare il sistema vigente, così da catalizzare la rabbia dei cittadini contro di esso.
Questa pratica fu usata anche da Oliver Cromwell, per fare fuori re Carlo I Stuart, e da Maximilien de Robespierre, per distruggere la monarchia francese.
Oggi, però, questa pratica è stata resa più capillare attraverso la rete.
Qui Casaleggio ha avuto gioco facile, essendo una persona del mestiere.
Infatti, Casaleggio ha lavorato (e lavora) per società che indirizzano l'opinione della gente.
Così pompata, la rabbia della gente è diventata consenso per Beppe Grillo ed il suo Movimento 5 Stelle.
Ora, le elezioni hanno consegnato un'Italia con il 25% dei consensi dati al Movimento 5 Stelle (che ora ha i suoi parlamentari) e con un Parlamento ingovernabile, poiché al Senato il centrosinistra ha 119 seggi ed il centrodestra ne ha 117.
Ora, in una situazione del genere, le forze politiche devono essere responsabili e cercare di garantire la governabilità.
Il Movimento 5 Stelle sta ricorrendo alla strategia dello sfascio e della confusione!
Una volta Beppe Grillo parla di un sostegno ad un governo guidato dal Partito Democratico solo per i punti programmatici che sono vicini a quelli del Movimento 5 Stelle.
Un'altra volta egli parla della necessità di fare un governo tecnico o di un governo di grande coalizione Partito Democratico-Popolo della Libertà ed un'altra ancora egli parla di prolungare il mandato a Mario Monti.
Ora, Beppe Grillo ha deciso che il governo del Paese debba essere in mano al Movimento 5 Stelle.
A questo punto è evidente che Grillo voglia attuare la strategia della tensione.
Lui crea scompiglio in politica, portandola alla paralisi.
Il suo amico Gianroberto Casaleggio (che lavora dietro le quinte) influenzerà l'opinione pubblica in favore del Movimento 5 Stelle.
Così, Beppe Grillo dirà no alla TAV Lione-Torino, per avere l'appoggio dei no TAV, dirà ai disoccupati che farà dare loro 1000 Euro come reddito di cittadinanza, per avere il loro consenso, e farà tagliare le spese militari, per avere l'appoggio dei pacifisti.
Così, egli si crea il consenso.
Puntando sul malcontento della gente, Grillo ed il suo amico Casaleggio puntano al governo, sfasciando il sistema.
La gente, in questo caso, si trasforma nella massa di "utili idioti" di cui ha parlato sul suo libro "Rivoluzione e controrivoluzione" il professor Plinio Correa de Oliveira.
Intendiamoci non voglio mancare di rispetto a nessuno ma, in buona fede, la gente che vota il Movimento 5 Stelle porta avanti il progetto di distruzione di Casaleggio e soci.
Una volta distrutta politica, cosa succederebbe?
Casaleggio e Grillo si rifanno alla rete.
Ora, la politica, come dice il nome stesso è una materia che riguarda la società ed è basata sul confronto diretto.
Il termine "politica" deriva dal greco "polis"  e significa "città".
In politica si fanno accordi e si stringono amicizie vere.
In politica ci si confronta direttamente.
Io ho sempre fatto così ma penso di non essere il solo.
Ora, Grillo ed i suoi rifiutano il confronto diretto e si rivolgono alla gente solo attraverso la rete.
Basti pensare agli eletti in Parlamento del Movimento 5 Stelle, delle persone che non si sono mai incontrate prima.
Io, per esempio, incontro direttamente gli esponenti del mio partito (il Popolo della Libertà) che si trovano nella mia zona.
Come può portare avanti dei progetti seri un gruppo di persone che non si è mai incontrato direttamente?
Ora, torno alla domanda di prima: una volta distrutta politica, cosa succederebbe?
Noi ci troveremmo di fronte a quanto prospettato dal professor Plinio Correa de Oliveira, il tribalismo di quella che egli chiama la "IV Rivoluzione".
Anziché farsi nelle sedi istituzionali, nelle piazze e nelle sedi dei partiti, la politica si farebbe davanti ai computers.
Non ci sarebbe più una società ma ci sarebbero tanti individui, o meglio, tante piccole tribù di individui.
La rete, inoltre, esporrebbe tutti al controllo da parte dei poteri forti.
Oltre a distruggere la politica, il Movimento 5 Stelle punterebbe a distruggere anche la Chiesa.
Guardate questo video in cui Beppe Grillo attacca Radio Maria.
Qui si vuole distruggere la società.
Questo è veramente diabolico.
Cordiali saluti.





2 commenti:

  1. ogni giorno un post: facciamo paura ormai!
    E i comunisti manco li nomini più visto che volete allearvi con loro! ahahaha che coerenza santo dio!
    E' questa la differenza col m5s: noi quello che diciamo quello facciamo altrimenti il primo a prendere calci in culo sono proprio grillo e casaleggio!Noi siamo cittadini, voi sudditi!

    RispondiElimina
  2. Sei proprio un utile idiota!
    Noi non ci alleiamo con i comunisti.
    Del resto, molti di loro sono nelle file del Movimento 5 Stelle!

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.