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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 13 marzo 2013

Un intervento di Marco Macrì

Cari amici ed amiche.

Leggete questo testo che è stato scritto dall'amico Marco Macrì sul suo blog e su Facebook:


"Il Sottoscritto Macrì Marco Fernando, nato a Gallipoli (LE) il 24/01/1992 e residente a Melissano in ViaDe Gasperi n°25 CAP 73040
DICHIARA
Di essere a conoscenza dell'alto rischio, (per il Sottoscritto stesso), di infiltrazione nelle indagini giudiziarie che coinvolgono il Presidente On. Silvio Berlusconi;
Di non avere disponibilità economica per sostenere il procedimento di tali atti legali nei confronti dello stesso;
Dichiara inoltre di essere nelle condizioni di difendere il Presidente On. Berlusconi Silvio;
Il legale del Sottoscritto ci tiene ad evidenziare l'importanza dei fatti narrati dal Macrì, pertanto invita i difensori del Presidente Berlusconi a riservare un occhio alla testimonianza del Macrì in questione riguardo
la causa De Gregorio, poiché il fatto stesso è di fondamentale importanza, ovvero a seguito dell'esito positivo
di detta indagine, la Corte deve sospendere immediatamente il procedimento a carico dell'imputato Berlusconi Silvio, per consentire la riassunzione della causa di falso davanti al Tribunale, in guisa che il relativo giudizio  possa svolgersi con la garanzia del doppio grado di giurisdizione.
OGGETTO: IL SIG. MACRI' MARCO FERNANDO QUERELA IL PM BOCCASSINI ILDA PER FALSO IDEOLOGICORIGUARDO L'INCHIESTA DE GREGORIO, A CARICO DELL'IMPUTATO ON. BERLUSCONI SILVIO.
Per giurisprudenza unanime, “la querela di falso, sia essa proposta in via principale ovvero incidentale, ha il fine di privare un atto pubblico (od una scrittura privata riconosciuta) della sua intrinseca idoneità a “far  fede”, a servire, cioè, come prova di atti o di rapporti, mirando così, attraverso la relativa declaratoria, a  conseguire il risultato di provocare la completa rimozione del valore del documento, eliminandone, oltre  all'efficacia sua propria, qualsiasi ulteriore effetto attribuitogli, sotto altro aspetto, dalla legge, e del tutto a prescindere dalla concreta individuazione dell'autore della falsificazione. Ne consegue che la relativa sentenza, eliminando ogni incertezza sulla veridicità o meno del documento, riveste efficacia “erga omnes”, e non solo nei riguardi della controparte presente in giudizio". Nondimeno, anche quando viene proposta incidentalmente, la querela di falso raffigura una azione a sé,  posto che persegue un proprio risultato particolare, consistente nell’accertamento della verità o della falsità  di un documento rilevante ai fini della decisione della causa principale. Accertamento da pronunziarsi con  sentenza che, una volta passata in giudicato, fa stato a tutti gli effetti. A seguito dell’esito positivo di detta indagine, la Corte deve sospendere immediatamente il procedimento di appello nei confronti dell'imputato Berlusconi Silvio, per consentire la riassunzione della causa di falso davanti al Tribunale, in guisa che il relativo giudizio possa svolgersi con la garanzia del doppio grado di  giurisdizione.
Vale il caso di ricordare che la querela di falso può essere proposta anche in Cassazione. Tuttavia, in tale circostanza, può essere rivolta solo contro atti e documenti relativi al procedimento, ossia quando riguardi la nullità della sentenza impugnata, l’ammissibilità del ricorso o del controricorso, l’autenticazione delle firme sugli stessi atti e le notificazioni di essi e non quando concerna documenti prodotti in fase di merito, posti a fondamento della sentenza impugnata dal giudice, potendo l’eventuale falsità di essi, se definitivamente accertata nella sede giudiziaria competente, essere fatta valere come motivo di revocazione.
È legittimato a proporre querela di falso, chiunque abbia interesse a contrastare l’efficacia probatoria di un documento munito di fede privilegiata in relazione ad una pretesa che su di esso si fondi, non esclusa la stessa parte che l’abbia prodotto in giudizio.
Pertanto il Sig. Macrì Marco Fernando ESPRIME la propria volontà di querelare il PM Boccassini Ilda per  FALSO IDEOLOGICO, riguardo il caso De Gregorio.
C’è una parte della magistratura che utilizza la giustizia per combattere ed eliminare gli avversari politici che
non si riescono ad eliminare con il sistema democratico delle elezioni.
I pm hanno detto a De Gregorio: ‘O ci dici qualcosa su Berlusconi o ti mettiamo in galera'.
Siccome lui aveva paura della galera, ha parlato”.
Questa storia è da ascriversi ancora una volta nella barbarie delle cose che accadono nella nostra
magistratura.
Prodi non è caduto a causa del passaggio di De Gregorio dall’Italia dei Valori a Forza Italia, ma perchè
Mastella ha dato le dimissioni. Non cambiamo la realtà storica!
Il Sen. De Gregorio ha reso dichiarazioni gradite ai pm e lo ha fatto contravvenendo a quello che aveva detto in Parlamento e nel corso di dichiarazioni pubbliche.
Con il signor De Gregorio, Forza Italia aveva stipulato un accordo versando in maniera chiara e solare un milione al suo partito, Italiani nel mondo, perché il partito stesso curasse le politiche del centrodestra nelle sedi degli Stati stranieri, portando avanti attività di rappresentanza e di promozione che Forza Italia non era mai stata in grado di fare.
Riguardo il caso Unipol, sarebbe paradossale che il Presidente Berlusconi sia stato l’unico cittadino italiano
sotto processo per aver contribuito a pubblicare una notizia coperta da segreto, mentre nei Suoi confronti
vengono pubblicate numerose intercettazioni.
Pertanto è un’altra invenzione della Procura di Milano!
Riguardo il caso Mediaset il Presidente Berlusconi ha affermato:"Ho ritenuto di essere presente perché volevo esporre direttamente la mia posizione rispetto al processo in corso. Quando ho appreso dalle agenzie la sentenza che mi ha condannato a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici sono trasecolato, non sono rimasto sorpreso, ma sbigottito".
“La sentenza tratta situazioni da cui sono assolutamente estraneo. Non mi sono mai interessato, come  fondatore della tv, dell’acquisto dei diritti tv. Non ho mai partecipato alla trattativa, né ho mai firmato una lettera d’acquisto”.

“Sono rimasto sorpreso anche per il fatto che le cose di cui si tratta sono riferite a un periodo, il 2002/03, in cui ero a tempo pieno presidente del Consiglio. Un’attività operosa, con forte impegno politica estera, dal g8 alla gestione dei contatti con la federazione russa, la lotta al traffico di droga internazionale, alla pirateria, e all’impegno in poltica interna per garantire un milione e mezzo di posti di lavoro”.
“La mia estraneità dai fatti è stata dimostrata da una sentenza della corte di Cassazione. Non sono mai stato in società con il signor Agrama. L’ho conosciuto negli anni ’80 ma non ho mai avuto rapporti con lui, salvo due incontri conviviali. Non capisco perché un’attività del genere avrebbe potuto interessarmi. Se fossi stato parte di una società con lui e mi fossi trovato in condizione di pagare una forte tangente (il 10% su 45 milioni di dollari, quindi 4 milioni e mezzo di tangente), il signor Agrama avrebbe dovuto farmi almeno una telefonata. A me o almeno Confalonieri o a mio figlio. Ma non lo fece. Nessun imprenditore avrebbe fatto una cosa del genere: sarebbe dovuto essere condannato per stupidità“.
“Ho l’orgoglio di essere un grande pagatore d’imposte. Nel 2002/03 il risparmio d’imposta garantito da questa vicenda sarebbe stato di 3 milioni di euro. Una cifra irrisoria, neanche lo 0,3% rispetto a quanto versato in quegli anni all’erario: 567 milioni di euro. In totale il mio gruppo ha versato qualcosa come 6
miliardi di euro, 12 milioni di lire. Avrebbero dovuto darmi la medaglia d’oro per aver dato lavoro a 56mila persone invece di condannarmi. Spero che la corte d’appello rimedi a una sentenza che m’ha procurato disonore non solo in Italia ma anche in Europa, dopo tutte le prove da cittadino leale e onesto che ho fornito. La sentenza di condanna in primo grado è stata una grande cantonata. Mi affido con fiducia all’onestà della corte”.
TUTTO QUESTO VIENE CONFERMATO DAL SIG. MACRI' MARCO FERNANDO, POICHE' LA PERSONA IN QUESTIONE NON HA ALCUN TIMORE DI ESSERE GIUDICATO INSIEME ALL'IMPUTATO BERLUSCONI SILVIO NEL PROCESSO  RIGUARDANTE LA "PRESUNTA" COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI.
Vi prego di pubblicizzare l'articolo se è possibile! Grazie di cuore!!
".


Effettivamente, al di là di tutto, nel caso del presidente Berlusconi ci sono cose che francamente sono discutibili.
Il nostro ordinamento prevede la "presunzione di innocenza".
Ergo, fino alla sentenza definita che dice l'opposto, un imputato è da dichiararsi innocente.
Nel caso del presidente Berlusconi, invece, c'è stata una visione di "presunta colpevolezza" dell'imputato, il presidente Berlusconi, per l'appunto.
In pratica, per i magistrati che indagano, il presidente Berlusconi non è un "presunto innocente" (come dice il nostro ordinamento giuridico) ma è un "presunto colpevole".
Questo non va bene.
La dimostrazione di ciò c'è stata quando gli stessi magistrati hanno voluto fare la visita fiscale nell'ospedale in cui il presidente è ricoverato, a causa di una grave infezione agli occhi, nonostante il parere dei medici che dicevano che dicevano che lui stava male.
Quindi, la malattia c'era.
Questo protagonismo dei magistrati rischia di fare un danno, prima di tutto, alla giustizia.
Bene ha fatto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a convocare il Consiglio Superiore della Magistratura, dopo la richiesta del Popolo della Libertà.
Riguardo alle critiche fatte dallo stesso Presidente della Repubblica alla manifestazione del Popolo della Libertà nel tribunale di Milano, dico che è vero che in un Paese civile non debbano esserci simili cose ma è altrettanto vero che in un Paese civile non ci debba essere questa mania di protagonismo di certa magistratura che, anziché espletare il suo compito di fare rispettare la legge, usa la clava giudiziaria contro certe persone della nostra politica, dando il sospetto di non terzietà di chi dovrebbe fare rispettare la legge, senza influenze ideologiche.
Una giustizia che non è terza rispetto alle parte o alle ideologie politiche perde credibilità agli occhi dei cittadini.
Questo è grave.
Cordiali saluti.





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