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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 13 marzo 2013

Sicurezza sul lavoro

Cari amici ed amiche.

Ieri, sono stato ad un corso di sicurezza sul lavoro organizzato dal Comitato Manifestazioni di Roncoferraro.
Com'è noto, chi lavora in associazioni simili a al comitato è equiparato a chi lavora nelle aziende, ai sensi del DLgs 81 del 2008, la ex legge 626.
Ora, qualsiasi lavoro (anche quelli volontari, come il lavoro nei comitati di paese) comporta dei rischi, ossia un'esposizione a potenziali situazioni di danno.
In primo luogo, bisogna distinguere il "rischio" dal "pericolo".
Per esempio, essendoci una cucina a gas (come nel caso specifico) c'è rischio di ustione dell'addetto o di scoppio.
Quindi, con il termine rischio si intende una potenziale situazione di danno o di infortunio.
Il rischio è oggettivo.
Il termine "pericolo" indica una percezione del rischio.
Per esempio, parlando di nuovo della stessa cucina a gas, l'addetto che cucina teme di ustionarsi o che ci sia uno scoppio.
Quindi, il termine "pericolo" indica una percezione soggettiva.
Per dare la sicurezza a chi lavora, il datore di lavoro (che nel caso specifico è il presidente del comitato) deve dare le attrezzature e nominare una squadra addetta alla sicurezza, una squadra costituita da figure importanti, come un addetto alla sicurezza (che deve verificare che tutto sia in regola) e un addetto al primo soccorso, in caso di infortunio.
Le attrezzature sono i macchinari con cui si lavora (che nel caso specifico sono le cucine, le griglie ed i frigoriferi), i vari dispositivi di allarme e di sicurezza del posto di lavoro ed i dispositivi di protezione individuale.
I macchinari con cui si lavora devono essere a norma di legge.
Per esempio, andando fuori dal tema del comitato, essi devono avere dispositivi che possano bloccarli, qualora l'operatore intervenga su di essi.
Oltre a ciò, un posto di lavoro deve avere dispositivi di sicurezza che possano evitare situazioni gravi.
Per esempio, le caso della cucina del comitato, c'è una valvola apposita che possa chiudere il gas in caso di perdita.
A ciò, si uniscono i dispositivi di protezione individuale, ossia quei dispositivi che devono essere indossati dall'operatore.
Oltre a ciò, serve il buon senso.
Serve il buon senso dell'operatore che deve chiedere al datore di lavoro i dispositivi di protezione individuale, che deve stare attento ad operare correttamente e che deve riferire al datore di lavoro ogni anomalia e serve quello del datore di lavoro che deve avere i macchinari in regola e rispettare ogni norma.
In caso d'infortunio, bisogna tenere conto della sua entità delle conseguenze che esso può portare.
Se esso supera i quaranta giorni di ricovero all'ospedale, scatta l'indagine degli organi competenti, magistratura.
L'infortunato può avere una sua responsabilità, se non ha operato secondo le norme, se non ha indossato i dispositivi di protezione individuale o se ha tentato di riparare un guasto pur non avendone la competenza.
In questo caso, ci possono essere sanzioni pecuniarie (come la pensione decurtata del 35%) o detentive.
Mi viene in mente un fatto accaduto veramente, qui nella provincia di Mantova.
Un pasticcere stava lavorando su una macchina che serve a fare la crema, quando ha infilato la mano nella macchina, per prendere la crema, e questa gli ha troncato tre dita.
Egli è stato portato in ospedale.
Ora, dalle verifiche si è scoperto che il pasticcere aveva messo un temperamatite nel sensore che si trovava nello sportello della macchina.
Questo sensore serviva a bloccare la macchina quando l'operatore la apriva.
Questo pasticcere aveva fatto quella sciocchezza perché ha avuto troppa confidenza.
Due delle tre dita sono state riattaccate ma il poveraccio, ora, è ancora all'ospedale e rischia di vedersi la pensione decurtata del 35%.
Anche il datore di lavoro può rischiare a livello penale, se questi, per esempio, non ha tenuto conto degli allarmi dei dipendenti, se non dà i dispositivi di protezione individuale o se i suoi macchinari non sono a norma.
Oltre a ciò, la gravità dell'infortunio può portare altri danni, come un danno all'efficienza dell'azienda, che si ritrova con un uomo in meno, un danno economico, che può essere causato dalla sostituzione della persona infortunata, o uno biologico all'infortunato, che può restare menomato.
La salute nel lavoro è cosa fondamentale.
Cordiali saluti.




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