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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 29 marzo 2013

Una riflessione sulla Mistero Pasquale.


Cari amici ed amiche.

Provo a fare mie le parole dette durante l'omelia dal parroco di Roncoferraro, don Alberto Bertozzi, e da Sua Santità, Papa Francesco.
Ora, noi stiamo festeggiando il Triduo Pasquale.
Ieri abbiamo iniziato con la Messa "Coena Domini", la consegna dell'olio battesimale, quello crismale e quello dell'ordinazione sacerdotale e dell'unzione degli infermi e la lavanda dei piedi dei bambini della prima Comunione.
Oggi, si celebreranno la Passione e la Morte di Cristo, con la processione della Via Crucis.
Questo è il centro della nostra fede.
La nostra fede si fonda sulla Morte e Resurrezione (che sarà celebrata a Pasqua) di Cristo nostro Signore.
Una persona che si si dice cristiana ma che non crede in ciò non può essere definita tale.
La nostra fede, però, si fonda anche sull'Eucaristia, la cui celebrazione è stata fatta ieri.
L'Eucaristia (e quindi la Messa) non è solo un rito con cui si prende un'ostia consacrata, che in alcuni casi è intinta nel vino consacrato, ma è l'accogliere il Corpo ed il Sangue di Cristo, un Dio che si fece uomo e che morì in croce.
Egli morì per tutti noi!
Egli morì perché ci amò.
Chi di noi potrebbe arrivare a tanto per gli altri?
L'Eucaristia è il segno evidente di tutto ciò.
Partecipare all'Eucaristia (e quindi alla Messa) equivale ad essere partecipi alla vita di Gesù Cristo e fare sì che Cristo sia portato nelle case.
Non andare a Messa significa non essere più cristiani, perché si rifiuta Cristo e ci si rifiuta di portare con sé Cristo e di farlo conoscere agli altri, incominciando dai bambini.
Cristo si fece piccolo per noi.
Egli lavò i piedi agli apostoli.
Pietro, all'inizio,  rifiutò di farsi lavare i piedi, perché non capiva.
Con questo gesto, però, Gesù Cristo volle fare capire che egli venne per servire l'umanità.
Questa fa pensare ad un genitore che fa di tutto per il proprio figliuolo che, quando è adolescente, si ribella.
Il genitore, però, deve continuare ad amare il proprio figlio e deve cercare di correggerlo, proprio per amore.
Ciò è un po' come la semente che un contadino getta nel campo.
Una parte di essa va persa ma l'altra germoglia e dà frutto.
Il peggiore errore che che un cristiano può fare è lasciarsi cadere le braccia.
Ora, l'Eucaristia è anche il segno tangibile di una comunità.
La comunità si riunisce in chiesa per incontrare Cristo.
Nel giorno d'oggi vi è tanto individualismo.
Questo individualismo è dovuto, per esempio, anche ad un uso smodato della rete.
I rapporti umani sono ridotti ad una semplice conversazione attraverso il telefono cellulare o il computer e la gente crede di potere avere contatti autentici con tutti il mondo pigiando dei bottoni.
E' chiaro che questo sia impossibile.
Forse, il gesto più rivoluzionario che oggi si potrebbe fare è quello di riunirsi nella vita reale e di vivere realmente insieme.
La Messa, per questo motivo, è qualcosa di  rivoluzionario.
Il Mistero Pasquale gira intorno a questo concetto, il concetto dell'uomo che deve aprire il suo cuore ai suoi simili.
Cordiali saluti.






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