Caro Magdi Allam, stai sbagliando!

Cari amici ed amiche.

Magdi Cristiano Allam ha deciso di lasciare la Chiesa cattolica.
Quattro anni fa, egli si convertì al cattolicesimo ed oggi sembra che egli voglia abiurare.
La motivazione (che si può leggere sul suo sito "Io amo l'Italia") è la seguente:

"Papalatria? I cattolici debbono assoluta obbedienza al Papa perché la sua persona è sacra o solo quando parla ex-cathedra?

E' legittimo esprimere delle valutazioni, anche critiche, sull'operato del Papa? Posso ad esempio condannare Giovanni Paolo II per aver baciato il Corano sostenendo che è un tradimento della fede cristiana perché il Corano è un testo diabolico dove il loro Allah ordina di uccidere, odiare, sottomettere chi non si sottomette all'islam?

Posso denunciare il fatto che a pochi giorni dalle dimissioni di Benedetto XVI sembra che la Chiesa l'abbia del tutto dimenticato e che c'è un eccesso di retorica populista per accreditare Papa Francesco come l'incarnazione di un cambiamento atteso e necessario?

Posso criticare l'esaltazione da parte di Papa Francesco della povertà, cosa diversa dalla sobrietà, in una fase tragica in cui gli italiani sono costretti a impoverirsi perché le imprese vengono condannate a morte, aumenta la fame tra il ceto meno abbiente, cala il potere d'acquisto delle famiglie e i giovani sono senza prospettiva alcuna in quanto disoccupati, inoccupati o precari?

E' lecito tutto questo o è blasfemia perché non è possibile in alcun caso criticare il Papa? La Papalatria è parte della fede cattolica o è un'aberrazione da parte di papisti fanatici che finiscono per annullare il ruolo della ragione e imporre l'egemonia esclusiva della fede? Invito tutte le persone di buona volontà, cattolici e cristiani non cattolici, credenti e non credenti, a dirci cosa ne pensano.

Un abbraccio fraterno e l'augurio di condividere il successo di un'Italia di fede e ragione.".

Queste parole sono scioccanti.
Anch'io sono a disagio, di fronte al relativismo di certi uomini di Chiesa che predicano il relativismo, unito al peggiore pauperismo.
Anch'io sono a disagio, quando sento certi preti che parlano a cuor leggero di "dialogo con l'Islam" senza capire che per dialogare bisogna essere alla pari e non dire sempre sì al proprio interlocutore.
Anch'io sono a disagio di fronte a quei preti che portano la kefiah, senza tenere conto del fatto che si stia offendendo Israele.
Anch'io sono a disagio (e provo anche disgusto), di fronte a quei preti che in Chiesa cantano "Bella ciao", come se si fosse in un'assemblea dei comunisti.
Se io dovessi vedere nella Chiesa solo tutto ciò, abiurerei alla svelta.
Però, io non butto il bambino con l'acqua sporca.
Io resto in questa Chiesa perché in essa ci sono ancora le forze in grado di dire no al relativismo, all'odio verso Israele, ai cattocomunisti, a questo buonismo verso l'Islam (senza capire che per dialogare serve un confronto vero) e all'anticlericalismo (spesso nascosto) di alcuni parroci.
Purtroppo, i cattocomunisti ed i vari buonisti hanno visibilità, perché affascinano.
Però, le forze di quel vero cattolicesimo, quel cattolicesimo che dialoga ma che non si vuole snaturare, ci sono ancora!
Noi dobbiamo fare sì che esse facciano più rumore delle altre.
Per questo, io ritengo che Allam stia sbagliando.
Allam mi ricorda quella semente che cadde sulle rocce e di cui parlò Gesù (Vangelo secondo Marco, capitolo 4).
Il seme che cadde sulle rocce germogliò ma poi, a causa del sole cocente e del terreno poco profondo morì.
Il seme che cadde sulle rocce è colui che accoglie la parola di Dio e si converte ma poi abiura al momento di una prova.
Non è così che ci si comporta.
Non si fugge di fronte alle proprie responsabilità.
Cordiali saluti.