Cari amici ed amiche.
Le letture delle Sante Messe di questa sera e di domani sono:
"[9] Poi spargerà il sangue del sacrificio per il peccato sopra la parete dell'altare e ne spremerà il resto alla base dell'altare.
[10] Dell'altro uccello offrirà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il peccato che ha commesso e gli sarà perdonato.
[11] Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due colombi, porterà, come offerta per il peccato commesso, un decimo di efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio; non vi metterà né olio né incenso, perché è un sacrificio per il peccato.
[12] Porterà la farina al sacerdote, che ne prenderà una manciata come memoriale, facendola bruciare sull'altare sopra le vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. È un sacrificio espiatorio. Dal libro di Giosuè, capitolo 5, versetti 9a, 10-12.",
"[1] Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò.
[2] Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
[3] Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
[4] Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
[5] Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
[6] Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
[7] Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
[8] L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
[9] Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
[10] Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
[11] I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
[12] Venite, figli, ascoltatemi;
v'insegnerò il timore del Signore.
[13] C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
[14] Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
[15] Sta lontano dal male e fa il bene,
cerca la pace e perseguila.
[16] Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
[17] Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
[18] Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
[19] Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
[20] Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.
[21] Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
[22] La malizia uccide l'empio
e chi odia il giusto sarà punito.
[23] Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato. Salmo 34.",
"[17] Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
[18] Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
[19] È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
[20] Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
[21] Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. Dalla II lettera di San Paolo ai Corinzi.",
[18] Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
[19] È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
[20] Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
[21] Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. Dalla II lettera di San Paolo ai Corinzi.",
"[1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
[2] I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro".
[3] Allora egli disse loro questa parabola:
[11] Disse ancora: "Un uomo aveva due figli.
[12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
[13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
[14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
[15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
[17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
[18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
[19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
[20] Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
[21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
[22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
[23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
[24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
[26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
[27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
[28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
[29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
[30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
[31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
[32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 15, versetti 1-3, 11-32.".
[12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
[13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
[14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
[15] Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
[17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
[18] Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
[19] non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
[20] Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
[21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
[22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
[23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
[24] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
[26] chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
[27] Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
[28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
[29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
[30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
[31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
[32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 15, versetti 1-3, 11-32.".
I brani sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Questo brano del Vangelo parla del figliuol prodigo, quel figlio che lasciò il padre e scelse i bagordi mai poi, pentitosi, tornò al padre che lo perdonò.
Ora, il figliuol prodigo altro non rappresenta altro che l'uomo che commette peccato, arrivando anche alla depravazione, ma che poi chiede sinceramente perdono a Dio (Colui che è Padre di tutti) e torna da lui.
Il figliuol prodigo rappresenta l'uomo che pecca ma che ha la volontà di redimersi.
Al contrario, il fratello maggiore rappresenta un altro uomo.
Leggendo la parabola, a livello umano, si può provare simpatia per lui. In realtà, egli rappresenta ben altro tipo di uomo.
Quest'ultimo rappresenta l'uomo che resta con il padre ma che spesso lo fa per sembrare giusto.
Parlando del fratello maggiore, Gesù volle rappresentare i farisei e gli scribi, coloro che pregavano con le labbra ma che con il cuore erano lontani da Dio.
Anche oggi, il fratello maggiore è una figura attuale.
Egli rappresenta coloro che vogliono sembrare giusti agli occhi della gente, che magari vanno in chiesa alla domenica, ma che poi si comportano come se Dio non esistesse.
In realtà, queste persone non sanno di essere peccatori, per via della loro pervicace superbia, il peccato capitale per eccellenza.
Fu proprio la superbia il peccato che fece ribellare l'angelo Lucifero a Dio.
E' la superbia il peccato da cui provengono l'accidia, l'avarizia, la lussuria, l'ira, l'invidia e la gola.
Per questo, la figura del figliuol prodigo va valorizzata.
Il figliuol prodigo rappresenta colui che riconosce la superbia e che la combatte, rifiutando gli altri peccati.
Allora, stiamo bene attenti!
Cordiali saluti.
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