Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

lunedì 11 marzo 2013

Ci sono infiltrati musulmani nell'amministrazione degli USA?



Cari amici ed amiche.

Su Facebook, l'amico Angelo Fazio ha messo il testo che ho riportato qui sotto.Il testo qui sotto è il suo commento:


"Arif Alikhan ,Elibiary Mohammed, Rashad Hussain (di origini indiane) , Salam al-Marayati e Imam Mohamed Magid, Eboo Patel.
Sono nomi che non ci dicono molto, eppure questi uomini rappresentano il punto fermo di una precisa virata delle vicende degli equilibri geopolitici mondiali: ovvero l’US Pivot to Asia, lo spostamento del fuoco dell’attenzione e delle risorse strategiche dell’amministrazione americana dall’Europa all’Estremo Oriente, dato che il sud Pacifico è la regione che cresce economicamente con maggiore velocità e per gli Stati Uniti (va da sé) che quella regione è divenuta attraente per Obama e i suoi uomini.
Washington si disimpegna dall’Europa, e questo, dunque, significa che anche il Medio Oriente (almeno nelle intenzioni), deve divenire anch’esso marginale nella politica estera americana.
Come effettuare il disimpegno? Con adeguati sensori nella regione, ovviamente.
Un ruolo che poteva essere svolto dalla Fratellanza Musulmana, un congregazione islamica (grossomodo fondamentalista) che si è imposta in Tunisia (tramite Ennadah, di ispirazione turca) e Egitto (con l’elezione di Mohammed Morsi) dopo le primavere arabe, e che sta preparandosi anche ad un exploit in Libia e Siria.
A Bengasi, i Fratelli stanno creandosi una promettente base elettorale che fa capo al partito “Giustizia e Libertà”, ormai ramificatosi capillarmente con circoli in varie parti del paese.
In Siria la storia dei Fratelli Musulmani non è delle piu’ esaltanti: negli anni ’80 furono vittime di una terribile persecuzione con migliaia di vittime civili, voluta da Hafez Al-Assad, padre dell’attuale presidente Bashar. Tuttavia, alcuni elementi dell’amministrazione americana vedono nella congregazione un fattore capace di costruire consenso e fiducia anche per quanto concerne Damasco.
In Egitto, in definitiva, si può dire che la Casa Bianca ha voltato le spalle alla rivoluzione laica, conservatrice (composta dai nostalgici di Mubarak) e liberale.
Chi c’è dietro questa virata di Washington che ha portato il governo americano ha sostenere un’organizzazione ritenuta quasi-terroristica fino a non molto tempo fa?
L’inquietante risposta ce la da un dossier, in pieno stile di spy-story, di un importante organo di stampa egiziano, il giornale Rose El-Youssef, incentrato su alcuni infiltrati islamisti dell’Amministrazione Obama, gli uomini che, pare, stiano guidando la politica estera americana in una direzione vicina all’Islam politico. Sono i sei uomini succitati.
Gente che fa parte delle alte sfere dell’amministrazione USA, che ha accesso ai dossier della Homeland Security, alle informazioni sensibili sulla sicurezza nazionale, menti coinvolte nell’elaborazione delle strategie di contro-terrorismo, con contatti con l’area medio-orientale e che guardano con grande interesse ad un certo tipo di Islam, rappresentato proprio dalla Fratellanza Mussulmana. Una visione che (a parere dei sei infiltrati) ripudia l’Islam violento.
La Fratellanza stessa è impegnata in vari fronti sensibili interni all’Egitto, come il prestito del FMI che costringerà a misure di austerità e la partita del Sinai (con le relative risorse di Suez), divenuta oramai un’enclave di jihadismo militante, luogo d’origine di una spirale terroristica.
L’Islam politico sta cercando di far valere una certa visione del ruolo della Mezzaluna nella regione, alcuni analisti la vedono come un’opera di contro-jihad che coinvolge l’università di Al-Azhar, autorevole istituzione del mondo sunnita. Anche l’importanza crescente del Cairo nelle trattative con l’Iran degli Ayatollah, a dispetto della Turchia è indicativa di questa strategia (molti attori internazionali auspicano un maggiore attivismo dell’Egitto a demarcazione islamista nelle crisi regionali).
Lo scenario è da spy-story e non è affatto tranquillizzante: ecco perché credo che sia importante conoscere il reportage di Rose El-Youssef sui sei infiltrati dell’amministrazione USA e sul loro ruolo semi-nascosto, ma sempre più incisivo nell’indicare le scelte geopolitiche di Washington e, proprio per questo, inquietante.
Ecco perché, appena trovata una nota di Facebook con una soddisfacente descrizione questi sei personaggi ricoperti da un alone di mistero, non ho esitato a postarla nel mio profilo
.".

Ora, riporto il testo vero e proprio:

"INFILTRATI MUSULMANI NELL'AMMINISTRAZIONE DI OBAMA
10 gennaio 2013

Una rivista egiziana sostiene che sei attivisti islamici americani che lavorano con l'amministrazione Obama sono operativi dei Fratelli Musulmani che godono di una forte influenza sulla politica degli Stati Uniti.

Il 22 dicembre storia pubblicata in Egitto Rose El-Youssef rivista (leggere una traduzione IPT qui ) suggerisce i sei trasformato la Casa Bianca "da una posizione ostile a gruppi islamici e organizzazioni in tutto il mondo per il sostenitore più grande e importante del musulmano Fratellanza. "

La storia è in gran parte senza fonti, ma la sua pubblicazione è considerato significativo nel sollevare la questione ai lettori egiziani.

Le sei persone nominate sono: Arif Alikhan , assistente segretario per la Sicurezza Nazionale per lo sviluppo delle politiche; Elibiary Mohammed, membro della Homeland Security Advisory Council, Rashad Hussain , l'inviato speciale degli Stati Uniti presso l'Organizzazione della Conferenza islamica, Salam al-Marayati , co-fondatore del Muslim Public Affairs Council (MPAC); Imam Mohamed Magid, presidente della Islamic Society of North America (ISNA) e Eboo Patel, un membro del Consiglio consultivo del Presidente Obama su Faith-Based Partnership Quartiere.

Alikhan è uno dei fondatori dell'Organizzazione mondiale islamica, che la rivista identifica come una Confraternita "controllata". Essa suggerisce che Alikhan era responsabile per il "file di stati islamici" alla Casa Bianca e che fornisce il collegamento diretto tra l'amministrazione Obama e le rivoluzioni della primavera araba del 2011.

Elibiary, che ha approvato le idee di radicale Fratelli Musulmani luminare Sayyid Qutb, può essere trapelato materiali segreti contenuti nel Dipartimento di Homeland Security basi di dati, secondo la rivista. Lui, però, nega di avere qualsiasi rapporto con la Fratellanza.

Elibiary anche svolto un ruolo nella definizione della strategia anti-terrorismo dell'amministrazione Obama, e la rivista afferma che Elibiary ha scritto il discorso di Obama ha dato quando ha detto l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak a lasciare il potere, ma non offre alcuna fonte o prove del fatto.

Secondo Rose El-Youssef, Rashad Hussain mantenuto stretti legami con persone e gruppi che si dice comprendono la rete di Fratelli Musulmani in America. Ciò include la sua partecipazione alla conferenza del giugno 2002 annuale del Muslim Council, già presieduta dal finanziere condannato per terrorismo Abdurahman Alamoudi.

Ha inoltre partecipato al comitato organizzatore della riflessione critica islamica insieme a figure importanti della Fratellanza musulmana americana, come Jamal Barzinji , Hisham al-Talib e Yaqub Mirza .

Per quanto riguarda al-Marayati, che è stato tra i leader musulmani americani più influenti degli ultimi anni, la rivista disegna connessioni tra MPAC nel internazionale infrastrutture Fratelli Musulmani.

Magid teste ISNA, che è stata fondata dai membri della Fratellanza, è stato nominato da Obama nel 2011 come consigliere del Dipartimento di Sicurezza Nazionale. La rivista dice che ha anche dato discorsi e conferenze sulla politica americana in Medio Oriente presso il Dipartimento di Stato e offerto consigli per l'FBI.

Rose El-Youssef, dice Patel mantiene uno stretto rapporto con Hani Ramadan, nipote del fondatore Fratellanza Hasan al-Banna, ed è membro dell'Associazione musulmana degli studenti, che lo identifica come "un'organizzazione Fratellanza di grandi dimensioni
.".

Ringrazio Angelo (che oramai è un mio "collaboratore de facto") che ha messo l'articolo su Facebook. 
Per questo blog, Angelo è un patrimonio. 
Ora, commento il testo.
Io trovo che tutto ciò sia quantomeno inquietante!
Se tutto ciò dovesse essere vero, ci sarebbe il rischio di situazioni molto gravi.
Ora, stando a quanto scritto, gli USA potrebbero abbandonare la politica mediorientale.
Questo è gravissimo!
Come il Nord Africa, il Medio Oriente, oggi, rischia di diventare una polveriera.
Si stanno affermando movimenti islamico-fondamentalisti.
Basti pensare a quello che è accaduto in Libia e in Egitto, a quello che sta accadendo in Siria e che potrebbe accadere in Giordania.
In Siria, la situazione è intricata.
Lì c'è un dittatore che fa del male, Bashar al Hassad,  che è contrapposto a movimenti che non vogliono portare la democrazia ma che puntano a trasformare la Siria in una repubblica islamica.
Già, questi movimenti hanno provocato la morte di molti cristiani.
In Giordania, un Paese il cui monarca ha sempre cercato di essere tollerante verso i cristiani, stanno montando movimenti fondamentalisti.
In questo quadro, c'è un pericolo per Israele.
Israele è l'unico Stato del Medio Oriente in cui i cristiani sono tollerati e possono celebrare i loro culti senza rischiare la vita.
Lo Stato d'Israele è anche quello in cui si fa una buona ricerca scientifica. 
Israele va tutelato e difeso.
Esso è minacciato da uno Stato guidato da un regime tirannico e terroristico, l'Iran, e da movimenti che si trovano suoi nei territori di lingua araba (quelli che qualcuno ha chiamato "Palestina"), come Hamas e la Jihad Islamica.
Hamas governa una parte di questi territori, la Striscia di Gaza, e minaccia le vicine città dello Stato ebraico.
Nel mondo islamico sta maturando un pensiero antisemita.
Basti pensare al dittatore iraniano Mahmud Ahmadinejad che ha abbracciato in toto le teorie negazioniste verso la Shoah.
Se gli USA dovessero seguire questo piano di abbandonare il Medio Oriente, ci sarebbe una catastrofe.
In Europa, oramai, ci sono Stati che hanno voltato le spalle ad Israele.
Basti pensare a chi, in modo irresponsabile, ha votato a favore del riconoscimento della Palestina all'ONU, il 30 novembre scorso.
Questo è stato un gravissimo errore.
Oltre alla questione di Israele, c'è quella dei cristiani.
In Medio Oriente e in Africa i cristiani sono sempre più minacciati dal fondamentalismo islamico.
In questo contesto, do la mia solidarietà ai cari di Silvano Trevisan, l'ingegnere italiano che è stato ucciso in Nigeria dai terroristi islamici.
Esprimo anch'io il mio cordoglio.
La situazione in Nigeria è il paradigma di quello che sta accadendo.
Il nord del Paese, a maggioranza islamica, sta attaccando i cristiani ivi residenti ed il sud che è a maggioranza è costituita da cristiani, per lo più cattolici ed anglicani, e da animisti.
Questo è un grande pericolo!
Se gli USA dovessero virare ed abbandonare il Medio Oriente e l'Africa, ci sarebbe il rischio di una reazione a catena che potrebbe portare a situazioni gravi. 
Questa situazione rischia di confermare quanto detto da Padre Samir sul sito dell'Associazione Culturale "La Torre", attraverso un articolo intitolato "Padre Samir: così Usa ed Europa finanziano i terroristi". 
Questo è un grande pericolo che va evitato.
E' ora che l'Occidente torni a fare l'Occidente!
Cordiali saluti. 







2 commenti:

  1. in ogni caso quando il petrolio finirà (ossia tra una ventina d'anni) gli usa si disintesseranno del medioriente. Loro sono lì solo per interessi geopolitici o pensi che sostengono israele per beneficenza? Sono una grande potenza e come tale pensano esclusivamente ai loro interessi.
    O pensi che sostengono israele per amore della libertà? E la prova è in sudamerica: per interessi geopolitici hanno negato la libertà a milioni di persona.
    E' questa la realtà purtroppo: fesso che crede alla bontà dei politici. Il mondo è sozzo: è la dura e trista realtà. La gente, di fronte al denaro, vale meno di zero...ahimé.

    RispondiElimina
  2. Preferisco essere un fesso che alla bontà dei politici che non una persona non meno fessa di me che crede ad un comico che è pilotato dalla massoneria!

    RispondiElimina

Translate

L'unico problema è questa sinistra

© Khwanchai Phanthong's Images tramite Canva.com Come riporta " Atlantico Quotidiano ", questa sinistra si inventa un'emer...