Su "Il Timone", vi è un articolo di Raffaella Frullone che è intitolato "In Spagna non puoi pensare diversamente dal Governo".
La ministra dell'Istruzione spagnola Isabel Celaá ha detto espressamente che "i figli sono dello Stato e non dei genitori", attaccando una proposta fatta dal governo regionale di Murcia.
Il governo regionale di Murcia ha adottato il "PIN parentale", su richiesta di Vox, il quale è una sorta di consenso informato che permette alle famiglie di esercitare il primato educativo e dunque fornire o
meno l’autorizzazione rispetto alle attività scolastiche complementari.
Queste parole della ministra sono scioccanti:
"Il Pin parentale viola il diritto fondamentale e costituzionale dei bambini e dei giovani a essere educati e dunque non può essere accettato. Viola inoltre l’autonomia del centro educativo".
In poche parole, di fatto, lo Stato può togliere la potestà ai genitori che ritiene indegni.
Sono ancora più scioccanti queste altre parole della ministra:
"I figli di genitori omofobi hanno il diritto di essere educati al rispetto" e sulla "possibilità di amare chi vogliono".
Come al solito, si vuole spacciare per "omofobia" l'essere contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso, quando è una cosa ben diversa.
Come ho scritto tante volte, il matrimonio tra persone dello stesso serve solo a favorire certe pratiche come quelle dell'utero in affitto e del commercio di ovuli e seme.
Quanto sta accadendo in Spagna è allarmante.
Infatti, uno Stato realmente liberale e democratico non contempla una politica come quella spagnola di questi tempi.
Nessuno Stato liberale propriamente detto toglie alla famiglia il primato dell'educazione dei figli.
Parliamoci chiaro: la Spagna si sta avviando verso una dittatura socialista.
Per capire meglio, basta rileggere ciò che scrisse Friedrich Engels sulla famiglia.
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