La scelta sbagliata della Democrazia Cristiana

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Roberto Penna che è intitolato "Se il culturame di sinistra la fa ancora da padrone".
Ne riporto questo stralcio:

"Questo è un Paese molto strano, a volte totalmente squinternato. Non è sufficiente scendere in piazza contro il leader dell’opposizione, bensì è necessario accusare di prove tecniche di regime chi non tocca, al momento, la leva di comando. Se c’è un regime in Italia, è senza dubbio quello rappresentato dalla cosiddetta cultura di sinistra. Una dittatura sempre più sgangherata ed impopolare, ma che sopravvive con una certa tenacia. La vecchia Dc appare come un qualcosa di preistorico nel 2020, ma ancora oggi subiamo le conseguenze della scelta democristiana di appaltare la giustizia e la cultura al Partito comunista italiano. Un po’ tutte le nazioni occidentali hanno a che fare con il cosiddetto “politicamente corretto”, che non è altro che una sorta di ipocrisia strumentale capace di decidere cosa sia accettabile e cosa non abbia invece diritto di cittadinanza nel dibattito pubblico. Ma l’Italia, a causa della pesante influenza delle sinistre rosse e rosé, subisce una vulgata ulteriore e peggiore. Guai a professare nel Belpaese idee liberali o peggio, liberiste in economia, perché si diventa in un istante affamatori della povera gente, oltre che naturalmente selvaggi, e quasi sempre si viene redarguiti da soloni col portafogli piuttosto gonfio. Se si vuole una politica che decida, magari aiutata da qualche riforma in senso presidenzialista, l’intenzione è sempre quella, secondo il culturame di sinistra, di importare in Italia modelli sudamericani. Chi si permette di non credere a tutta la narrazione dell’Anpi e dell’antifascismo di sinistra, può pure vantare padri e nonni caduti nella lotta partigiana, ma sarà costantemente ritenuto come un fascista o para-fascista. In merito al tema caldissimo di questo tempo, ovvero l’immigrazione, è sufficiente proporre limiti e regole per essere subito tacciati di razzismo e xenofobia. Gli Stati Uniti sbagliano sempre, sia quando si fanno i fatti loro che nelle circostanze in cui intervengono nel mondo, ma se è un dovere fare le pulci alla più grande democrazia del pianeta, non è poi così necessario parlare della natura degli avversari dell’Occidente ed elencarne crimini e misfatti. Ciò che viene deciso a Washington, soprattutto durante le amministrazioni repubblicane, sembra essere fonte di pericolo, anche quando si arriva a riconoscere l’effettiva nocività dei nemici dell’America, e di tutti noi, ma non giungono mai, dagli acculturati ed esperti di sinistra, soluzioni alternative alle scelte d’oltreoceano. Si preferisce semplicemente e si pretende che l’Italia rimanga nel limbo della viltà e di un falso neutralismo, sperando che la tempesta passi al più presto. Se un killer entra in casa nostra con il preciso intento di uccidere, non evitiamo la morte andandoci a nascondere sotto le coperte. Gli ebrei passati a miglior vita meritano compassione e celebrazioni annuali, ma i loro correligionari ancora presenti su questa terra possono al massimo ambire ad essere messi sullo stesso piano dei terroristi di Hamas".

Noi paghiamo il prezzo della scelta scellerata della Democrazia Cristiana, la quale permise alla sinistra di occupare il mondo della cultura e quello della giustizia.

Questo nostro ordinamento è più simile a quello di certi regimi sudamericani che non a quello di una sana democrazia come quella americana o quella israeliana.

Il caso di Rula Jebreal è paradigmatico.

La Rai si è rifiutata di fare partecipare la nota (e, per le sue idee, controversa) giornalista al Festival di Sanremo.

Poi, però, sono intervenuti il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e (in particolare) Italia Viva e la nostra TV pubblica ha cambiato idea. 

Così, Rula parteciperà al Festival di Sanremo e farà un monologo senza contraddittorio. 

Oramai, noi possiamo più parlare di "democrazia di sinistra".

Infatti, questa sinistra è democratica solo quando vi sono coloro che esprimono le sue idee.

Quando gli altri iniziano a dire la loro, le cose cambiano.

Incomincia a parlare di "ritorno del fascismo"  e cerca di boicottare le manifestazioni che i suoi oppositori fanno.

La sinistra sta attuando ciò che Antonio Gramsci teorizzò.

In pratica, secondo le teorie di Gramsci, non potendo prendere il potere con metodi rivoluzionari, la sinistra va letteralmente ad occupare i gangli vitali dello Stato e della società.

Così, scuole ed università sono diventate presidi della sinistra, in cui di fatto ci sono professori che fanno di tutto per inculcare le idee di quella parte politica ai giovani e in cui operano le sinistre giovanili.

La giustizia è letteralmente occupata da magistrati ideologizzati che esercitano un potere corporativo.

I sindacati hanno potere nelle fabbriche.
Anche buona parte della stampa è in mano alla sinistra.
Anzi, la stampa italiana è quella più a sinistra d'Europa. 

Quando governa la sua controparte, la sinistra fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote, facendo fare gli scioperi ai sindacati ed arrivando pure a chiedere ed ottenere i referendum con cui chiede l'abrogazione di leggi già fatte.

Questa Italia è ostaggio di un gruppo politico che è minoranza ma che si comporta come se fosse maggioranza.

Questa è la "democrazia illiberale" dell'Italia.

La Democrazia Cristiana ebbe una grave responsabilità in ciò.

In nome dell'antifascismo, la Democrazia Cristiana fece un compromesso con i comunisti.

I patti con il diavolo non si fanno.

Infatti, prima o poi, il diavolo chiederà il conto e quest'ultimo sarà molto salato.

Questo è ciò che sta accadendo in questo pazzo Paese, un Paese in cui si erigono ad eroi terroristi come Soleimani o in cui si sostengono coloro che vogliono la distruzione di Israele, come Hamas.