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lunedì 27 gennaio 2020

Il centrodestra perde in Emilia-Romagna, vince in Calabria e cresce

Su "Ticino Live", vi è un articolo di Chantal Fantuzzi che è intitolato "Regionali in Emilia Romagna, perde la Lega di Salvini, viene riconfermato Bonaccini (PD)".
Ne riporto questo stralcio:


"Cosa ricordare, dunque, di queste regionali? Matteo Salvini, nonostante il suo sorriso stampatogli addosso, ha perso. Non potrà arrivare la “spallata” al governo M5S-PD, da lui invocata, agognata e invano promessa, non cambierà molto, almeno non nell’immediato, nel governo italiano, che procede in silenzio, senza le ovazioni della folla, poiché alla fine, anche se Salvini inizia le conferenze stampa così dicendo “aspettiamo gli exit pool, quelli veri“, la verità è ben palese".

Commento in modo sintetico con queste parole:
  1. La vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna è una vittoria più sua che del Partito Democratico e del centrosinistra. Si è giocato bene le sue carte e ha vinto.
  2. Il centrosinistra è stato votato di più in parte della Provincia di Parma, nelle Province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, città importanti sul piano demografico e in cui la gente sta meglio. Chi sta bene non ha alcun interesse a cambiare sistema. Al contrario, il centrodestra è stato più forte nella Provincia di Piacenza, nel resto del Parmense, nelle zone appenniniche e in Romagna.
  3. In Calabria, il centrosinistra è stato asfaltato. La candidata di centrodestra Jole Santelli ha battuto lo sfidante di centrosinistra Filippo Callipo con più di 20 punti percentuali di distacco.
Dunque, se è vero che Bonaccini ha vinto in Emilia-Romagna è altrettanto vero che nel complesso il centrodestra è più forte del centrosinistra. 
Certamente, il centrosinistra avrà motivo di festeggiare la vittoria di Bonaccini in Emilia-Romagna ma la realtà è diversa.
Io mi ricordo che in passato in Emilia-Romagna non c'è mai stata partita.
Nel 2000, il centrosinistra vinse con Vasco Errani, il quale prese il 56,5% dei voti, contro il 40,3% di voti preso dal candidato di centrodestra Gabriele Canè.
Nel 2005, Errani fu confermato con il 62,7% dei voti, contro il 35,2% preso dal candidato di centrodestra Carlo Monaco.
Errani fu confermato anche nel 2010, con il 52,1% dei voti, contro il competitor di centrodestra di allora, Annamaria Bernini, la quale rimase ferma al 36,7% dei voti.
Nel 2014, Stefano Bonaccini si prese il 49,1% dei voti, contro il 29,85% dei voti presi dal candidato di centrodestra di allora, il leghista Alan Fabbri.
In queste elezioni che ci sono state, Bonaccini ha preso il 51,42% dei voti contro il 43,63% preso da Lucia Borgonzoni.
Il distacco tra i due candidati in queste ultime elezioni è di meno di otto punti percentuali.
Dunque, il centrodestra ha aumentato i consensi anche in Emilia-Romagna.
In codesto quadro, possiamo dire che la vittoria di Bonaccini sembri una vittoria di Pirro.

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