Gli evangelici pentecostali crescono? La colpa è dell'attuale atteggiamento della Chiesa cattolica

Su "Panorama", vi è un articolo di Massimo Castelli ed Alessandro Rico che è intitolato "Se questa è una Chiesa".
L'articolo parla degli evangelici pentecostali che crescono di numero.
Sono sempre più coloro che appartengono a queste Chiese legate soprattutto al mondo dell'America anglosassone.
Queste Chiese, poi, si sono propagate nell'America Latina.
Penso a Paesi come il Brasile e l'Uruguay.
Oramai, è ovvio che la questione non possa essere più elusa.
Come riporta (nel succitato articolo) il professor Paolo Naso, il quale è docente di Scienza Politica all'Università "La Sapienza di Roma", nel 1930, i non cattolici italiani erano 150.000.
Oggi, sono circa 6.000.000, più o meno il 10% della popolazione.
Le statistiche sono dell'Istat.
Appare chiaro che qualcosa sia cambiato.
Ora, faccio le mie considerazioni partendo da quanto sta accadendo nelle Americhe.
Io mi ricordo che durante il Pontificato di Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa cattolica negli Stati Uniti d'America crebbe tantissimo.
Essa fu sotto la cura di grandi prelati, come il cardinale Raymond Leo Burke.
Oggi, con Papa Francesco, la Chiesa cattolica negli USA è in declino mentre gli evangelici fanno proseliti.
Penso, per esempio, al vice-presidente degli Stati Uniti Mike Pence, il quale era cattolico e si è convertito all'evangelismo.
Lo stesso sta accadendo in America Latina.
Penso al presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il quale è cattolico ma ha sposato un'evangelica ed i suoi figli sono stati educati nella religione materna.
In Uruguay, sempre in ambito conservatore, gli evangelici sono molto attivi.
Sembra che questa tendenza si stia verificando anche qui in Italia, ove gli immigrati latinoamericani fedeli alle Chiese evangeliche, come quelli provenienti dagli Stati Uniti, hanno creato delle vere comunità.
Perché sta avvenendo questo?
Da cattolico (conservatore) io penso che il problema non sia dovuto solo ad un secolarismo sempre più aggressivo che sia dovuto anche alla Chiesa cattolica.
La Chiesa cattolica oggi versa in uno stato di crisi.
Molti dei battezzati frequentano sempre meno la messa.
Questo non è un buon segno.
Purtroppo, deve essere detto chiaramente, la Chiesa cattolica di oggi parla di ambiente e di immigrati e ha smesso di parlare di Cristo.
La Chiesa cattolica di oggi sta assumendo sempre di più le caratteristiche di un sindacato mentre parla sempre meno di Cristo e di ciò che Egli rappresenta.
Nelle chiese, si sente sempre echeggiare con sempre maggiore frequenza un canto come "Bella ciao", mentre si odono sempre meno  canti come quello gregoriano.
A fronte di codesto declino della Chiesa, il fedele non smette di cercare Dio.
Così, le Chiese evangeliche pentecostali crescono.
Esse intercettano quella domanda di rapporto con Dio che (purtroppo) la Chiesa cattolica non riesce più a garantire.
Questa crisi non colpisce solo la Chiesa cattolica ma anche quelle evangeliche tradizionali, come la Chiesa luterana, per lo stesso motivo.
Di certo, quello che sta facendo l'attuale Papa Francesco è una causa dell'attuale situazione.
Il Papa deve pensare al bene della Chiesa.
Per questo, in certi casi, egli non può schierarsi politicamente.
Al momento in cui, per esempio, si schiera contro i sovranisti e crea cardinali vicini a lui politicamente, il Papa spacca la Chiesa.
Basti pensare anche a quanto accaduto nella campagna elettorale in Emilia-Romagna, nella quale i vescovi (con a capo l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, un fedelissimo di Papa Francesco) hanno fatto endorsement al presidente uscente Stefano Bonaccini.
Dunque, penso che serva un bagno di umiltà di parte di tutti.
La Chiesa cattolica deve tornare a parlare di Cristo e smetterla di continuare a fare apologia di una certa politica, per non finire in una brutta situazione che rischia di essere irrimediabile.