Ne riporto questo stralcio:
"Questo Governo non ha una posizione chiara. Prima sembra che si schieri con Haftar e poi con al Serraj. Questo non solo rischia di non portare nulla alla causa del processo di pace in Libia, ma rischia anche di compromettere gli investimenti delle nostre imprese nell’ex-colonia italiana e di avere delle conseguenze anche riguardo alla questione del contrasto all’immigrazione clandestina. Il nostro Paese non sta facendo una degna figura".
Per ragioni storiche e geopolitiche, noi avremmo potuto avere un ruolo da protagonisti in Libia.
Invece, la Russia e la Turchia hanno preso il nostro posto.
Per noi, la Libia è diventata come il Vietnam per gli americani nel 1973.
Certo, non abbiamo perso a livello militare ma abbiamo perso a livello diplomatico...ed abbiamo perso la faccia.
Non c'è stata una direttiva precisa.
Oggi, se ne sta pagando il prezzo.
Questo sarà un danno per i nostri investimenti in Libia.
Penso agli investimenti nel settore petrolifero fatto da ENI, che potrebbe vedere soffiati gli affari da altre compagnie.
Il disastro in Libia è stato causato da questo Governo, il quale si è comportato in maniera dilettantistica.
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