Ne riporto questo stralcio:
"Chi scrive è uno di quei credenti che a volte preferiscono distinguere l’infallibilità divina dalle vicende della Chiesa. Se si è cattolici ci si riconosce nella Chiesa, ma essa è un’istituzione terrena governata da persone in carne ed ossa, caratterizzate come tutti da pregi e limiti. Esseri umani che possono agire nel miglior modo possibile, ma anche sbagliare profondamente, talvolta in maniera infausta, ed esporsi quindi a critiche legittime e meritate. La storia della Chiesa annovera tanti sacerdoti vissuti e morti in assoluta povertà, e non mancano i martiri assassinati dall’odio politico. Dinanzi a ciò occorre inchinarsi, indipendentemente dal possedere o meno una fede religiosa".
Io la penso come Roberto Penna.
Sono un cattolico praticante, uno di quelli che vanno in chiesa ad ogni messa di precetto e non solo.
Credo profondamente nella Chiesa, una santa cattolica ed apostolica, ma non posso esimermi dal criticare certe prese di posizione dell'attuale Papa Francesco.
Ora, sul dogma dell'infallibilità, deve essere detto che esso vale sono per le questioni di fede e di dogma.
Per il resto, il Papa è criticabile.
Inoltre, il Papa ha il dovere di garantire l'unità della Chiesa.
Per questo, egli non può prendere le parti di questa o di quell'altra fazione.
Dunque, l'uscita del cardinale Gualtiero Bassetti, il quale ha detto: "Se a qualcuno non piace questo Papa, si faccia evangelico", è stata veramente pessima.
Purtroppo, Papa Francesco ha preso delle posizioni che hanno creato divisioni dentro la Chiesa.
Questo non lo dico io ma è un dato di fatto.
Per esempio, riguardo ai cardinali creati, si nota che il cappello cardinalizio è stato dato a figure vicine al Papa.
Penso all'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, il quale si è schierato apertamente con Stefano Bonaccini alle elezioni regionali che ci sono state in Emilia-Romagna.
Se questo deve comportare l'anatema del cardinale Bassetti, aspetto con ansia.
Ovviamente, sono ironico.
La Chiesa è di tutti ed il cardinale Bassetti se ne deve fare una ragione.
Farla diventare un partito politico significa portarla alla fine.
Inoltre, il Papa deve prendere una posizione più dura riguardo al sinodo che c'è in Germania, un sinodo che ha tutti gli aspetti di un atto scismatico.
La Chiesa non può permettere simili iniziative.
Oltre a ciò, l'installazione di statue raffiguranti Pachamama nelle chiese per il Sinodo dell'Amazzonia è stata una cosa sconvolgente.
Qui si rischia di dare un messaggio quantomeno contraddittorio e discutibile.
Anche l'accordo con Pechino non sta portando buoni frutti poiché di fatto rischia di legittimare le azioni ignobili del regime comunista ai danni dei cattolici della Chiesa sotterranea in Cina.
Inoltre, vi è la questione di Gerusalemme, città che il Papa non vuole riconoscere come capitale di Israele.
Inoltre, vi è la questione di Gerusalemme, città che il Papa non vuole riconoscere come capitale di Israele.
Queste non sono sterili contestazioni ma espressioni di preoccupazione per la Chiesa di molti di noi cattolici.
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