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sabato 4 gennaio 2020

La destra è una cosa...e il fascismo è un'altra!



Su "Il Sussidiario", vi è un articolo intitolato "ITALIA FILOMUSULMANA/ Mussolini ha spalancato le porte dell’Islam: ecco le prove".



Ne riporto questo stralcio:

"Mussolini, come ricostruito da Mazzuca nel libro, in Libia è stato accolto da duemila cavalieri arabi e da Yusuf Cherbisc ricevette la Spada dell’Islam, sguainata poi verso il sole. A Tripoli, invece, il Duce si annunciò come il protettore dei musulmani e «del mondo intero». E, infatti, introdusse una politica filo-araba e anti-ebraica. Anche il suo cognome fu motivo di analisi per gli arabi: in Egitto i musulmani proclamarono che Mussolini derivava da “Mussa Nini”, cioè Mosè del Nilo, e il Duce gradì. Sulle colonne di Libero, dove l’apertura di Mussolini all’Islam viene definita un «peccato mortale», viene citato anche un retroscena: Mussolini frequentò a Milano, quando era direttore dell’Avanti!, Leda, una bella ragazza toscana detta l’Odalisca, che divenne musulmana. Pare che anche Mussolini si invaghì di Maometto, al punto tale da proclamare: «Leggeremo Nietzsche e il Corano. Io sono libero tutti i giorni, nel pomeriggio»".

Quando si parla di destra e di fascismo si parla di due cose diverse.
In primis, il fascismo nacque dal socialismo.
Come riporta anche il libro di Bruno Vespa intitolato "Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può ritornare)", il primo fascismo fu una vera e propria forma di socialismo.
Addirittura, era anche contro il Cristianesimo.
Quando salì al potere, anche per il fatto che non vi fosse stata una vera destra, il fascismo scese a compromessi con la Chiesa e con la monarchia ma intrinsecamente rimase socialista.
Esso rimase sempre statalista.
Tuttora, l'ideologia fascista è statalista.
La destra ha un'altra storia.
Essa si rifà ai valori del conservatorismo, con la difesa dei valori storici di una nazione, e al rifiuto dello statalismo.
Essere di destra vuole dire essere contro l'idea di uno Stato che comanda ogni aspetto della vita dei cittadini.
Essere di destra vuole dire essere per la libertà d'impresa, cosa che (nel suo dirigismo) il fascismo aborrisce.
La destra si ispira a personaggi come Edmund Burke e Sidney Sonnino e non come Benito Mussolini (nella foto) e Achille Starace.
In secundis, riguardo alla questione degli ebrei e dell'Islam, oggi, possiamo distinguere noi di destra dai fascisti con maggiore chiarezza.
I secondi, infatti, simpatizzano con coloro che sono favorevoli alla Palestina.
Basti leggere sui giornali certe uscite degli esponenti di Forza Nuova e di CasaPound.
Noi di destra, invece, ci sentiamo in maggiore comunione di principi con Israele.
Noi sentiamo come nostri prossimi i cittadini israeliani, poiché i loro antenati furono europei scappati da un'Europa antisemita.
Noi sentiamo questa comunione di principi con gli israeliani, poiché anch'essi vivono in una società libera come la nostra.
Noi lottiamo contro il fanatismo islamico esattamente come gli israeliani e come gli israeliani non accettiamo nessun compromesso con esso.
Inoltre, Israele è garanzia per la sopravvivenza dei cristiani, nostri correligionari, di Terra Santa.
Noi di destra teniamo ai cristiani di Terra Santa. 
Dunque, non si faccia più confusione tra destra e fascismo.


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