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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 10 febbraio 2017

Cara Marine Le Pen cosa vuoi fare?

Cari amici ed amiche,

su "La Stampa" vi è un articolo intitolato "Le Pen: se vinco gli ebrei francesi non potranno mantenere la cittadinanza israeliana".
Secondo quanto riportato, Marine Le Pen si sarebbe schierata contro la doppia cittadinanza degli ebrei francesi (quelli che hanno anche cittadinanza israeliana) e contro l'uso della kippah in pubblico degli stessi.
Ora, io auspico che questa cosa non sia vera e che la signora Le Pen smentisca.
Se una cosa del genere risultasse vera e confermata sarebbe gravissimo.
Del resto, in Oltralpe c'è un po' troppa confusione.
Sul blog di Marco Respinti "La Bianca Torre di Ecthelion" vi è un articolo intitolato "Marine Le Pen: si fa presto a dire Trump".
Dell'articolo, riporto questo stralcio:

"Domenica 5 gennaio, a Lione, Marine Le Pen ha pronunciato il discorso che ha scosso il mondo, o così sostengono i media. Ma c’è qualcosa che non quadra.

Delle tante cose che la leader del Front National ha detto rispolverando la grandeur nazionale, lanciando invettive conto l’euro, l’Europa e la Nato, vellicando i sogni di una Francia attratta dal neo-post-lepenismo (nel senso del padre, Jean-Marie, espropriato del suo stesso partito per incontinenza

ideologica), due slogan hanno guadagnato il boato della folla.

l primo è quello con cui la Le Pen ha diviso il mondo tra buoni e cattivi, ovvero “patrioti” e “mondialisti”. Ora, “mondialismo” è un’espressione da manuale del complottista che evoca conventicole d’incappucciati cospiranti nell’ombra sulle spalle di popoli e persone. In verità una sua plausibilità semantica e concettuale il termine ce l’ha anche, ma oramai è patrimonio di un certo giro mentale un po’ involuto e autoreferenziale, e soprattutto tipico di una certa mentalità di una certa destra da cui la Le Pen vuole smarcarsi ma a cui ‒ lo zoccolo duro del suo elettorato quello è ‒ un po’ fa ritorno. Forse. Perché “mondialismo” in Francia ha un significato che probabilmente non è lo stesso che ha in Italia. Almeno in parte. Se infatti esiste abbondante e storica letteratura antimondialista francese che del termine dà il significato “italiano”, ovvero occulto e tramebondo (nel senso delle trame), certamente ne esiste una semantizzazione più light e fredda che lo accredita più o meno come sinonimo di “globalizzazione”. Per i cercatori di complotti all’“italiana”, anche se francesi, “mondialismo” e “globalizzazione” pari sono, ma per tantissimi francesi (quei tanti a cui la Le Pen punta per andare oltre lo zoccolo duro storico dell’elettorato del Front National) il “mondialismo” della “globalizzazione” sarà pure un turpe ordito degli odiati “turbocapitalisti”, ma con massoni e affini non c’entra. Vale a dire: se la Le Pen spara ad alzo zero contro il “mondialismo”, un po’ titilla il vecchio mondo del Front National nemico giurato dei club occulti, ma molto ammicca all’operaio 2.0 e al neoborghese defraudati dal nuovo ordine economico mondiale già frustrante senza bisogno di pendolini e pentagrammi. Chi lo dice è una voce al di sopra di ogni sospetto, Eric Josef, giacché giornalista dello storico quotidiano della Sinistra francese Libération ai microfoni di Radio Popolare, emittente storica della Sinistra italiana. A meno di non volerci vedere un ennesimo complotto, ricordando che Libération fu fondato dal filosofo esistenzial-marxista Jean-Paul Sartre per finire dal 2006 controllato da Édouard de Rothschild, rampollo del ramo francese dei banchieri ebrei Rothschild che in ogni complotto che si rispetti stanno come il cacio sui maccheroni.



Stigmatizzando i “mondialisti” per accreditare sé e i suoi come i “patrioti”, la Le Pen da un lato evita astutamente di utilizzare la categorie “Destra” e “Sinistra” in vista di un trasversalismo necessario, dall’altro prende di mira il suo avversario per ora più quotato nella corsa all’Eliseo: Emmanuel Macron, nato, cresciuto e plasmato nella Sinistra socialista francese, ma oggi tanto oltre da non avere nemmeno un partito. Per la Le Pen l’avversario “mondialista” è Macron perché Macron pare essere un beniamino della Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’affari del mondo, fondata da banchieri ebrei, ovvero un altro grande classico del complottismo. In questo modo la Le Pen cattura sia l’elettore avversario del “mondialismo” “caldo” sia l’elettore avversario del “mondialismo” “freddo”; volendo semplificare, sia l’elettore “patriota” di destra sia l’elettore “patriota” di sinistra.


Ma veniamo al secondo dei due slogan che domenica hanno magnetizzato la sua piazza di Lione: il richiamo al nume tutelare Donald J. Trump. Qui la folla già osannante è andata in visibilio, e non è che la Le Pen un calcolo non ce lo abbia fatto. Quel calcolo però le è riuscito soltanto perché per tirare le somme la sua folla ha adoperato la pancia e non la testa. Potrebbe apparire indelicato ricordarlo ai “tifosi”, ma il Trump che la folla dei “patrioti” lepenisti anti-mondialisti osanna la Goldman Sachs “mondialista” se l’è addirittura portata dentro il governo. Di ex numeri primi di Goldman Sachs nel governo Trump non ce n’è infatti uno, non ce ne sono due e neanche tre, bensì cinque, e tutti con ruoli chiave: dal suo braccio destro Steven K. Bannon (odiato dai “No Trump” e venerato dalle tifoserie trumpiste come emblema dell’anti-“mondialismo”) ai vertici dei ministeri economici.".

Vi consiglio di leggere il succitato articolo per intero.
Ora, io sto vedendo una grande confusione.
Marine Le Pen prima dice di essere pro-Israele e poi dice di volere togliere la doppia cittadinanza agli ebrei francesi.
Inoltre, da grande imprenditore di successo qual è, quel Donald Trump (a cui Marine Le Pen dice di rifarsi) parla con quei banchieri contro cui il Front National si scaglia.
Io vedo un po' di confusione.
O contro il Front National e Marine Le Pen si sta facendo la stessa campagna che è stata fatta contro Trump o nel Front National vi è una confusione così grande da non avere idea di ciò che si sta facendo.
Non si può dire: "Noi siamo con Israele ma togliamo la doppia cittadinanza agli ebrei francesi e vietiamo loro di indossare la kippah".
Il loro ragionamento rischia di suonare in modo simile a quello di coloro che dicono: "Noi non siamo antisemiti ma siamo contro Israele". 
Una cosa del genere non ha senso.
Certo,  in Francia vige un certo laicismo che non vede bene simboli religiosi ostentati nella vita pubblica. Inoltre, in Francia vi circa 6.000.000 di musulmani, i quali sono in crescita e non vedono di buon occhio gli ebrei. Sono noti vergognosi atti di violenza perpetrati da musulmani contro gli ebrei, anche per il solo fatto che questi indossino la kippah. Il fanatismo islamico è un grosso problema in Francia.
Quindi, quella frase di Marine Le Pen potrebbe essere stata interpretata male.
In ogni caso, però, ella chiarisca. 
Inoltre, Marine Le Pen è favorevole o no all'aborto?
Trump è contro l'aborto.
Inoltre, come intenderà Marine Le Pen risolvere il problema della Corsica, un'isola in cui da troppo tempo si sente un problema etnico e culturale?
Marine Le Pen è favorevole a concedere autonomia alla Corsica?
Ripeto, o contro il Front National e Marine Le Pen si sta facendo la stessa campagna che è stata fatta contro Trump o nel Front National vi è una confusione così grande da non avere idea di ciò che si sta facendo.
In ogni caso, servono chiarimenti.
L'unica cosa certa (e vera) è il fatto che il candidato socialista Emmanuel Macron rappresenti la continuità con l'attuale sistema eurocratico.
Lui non deve vincere. 
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.