Cari amici ed amiche,
la Regione Lazio ha fatto una cosa quantomeno discutibile, se non vergognosa.
Essa ha emanato un bando con cui vuole assumere medici che non fanno obiezione di coscienza nei casi di aborto.
La cosa riguarda l'Ospedale "San Camillo" di Roma, il quale apre due posizioni finalizzate proprio agli interventi d'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg): qualora i medici si dichiarassero poi obiettori, sarebbero passibili di licenziamento.
Io trovo ciò vergognoso.
In primis, questo provvedimento che impedisce l'obiezione di coscienza lede il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione.
In poche parole, la nostra Costituzione sancisce l'eguaglianza dei cittadini, a prescindere dal sesso, dalla religione, dalla condizione sociale e dalle opinioni politiche.
Visto che spesso la Costituzione viene citata a sproposito, almeno questa volta, citiamola per qualcosa di serio.
In secondo luogo, un medico deve avere il diritto di fare obiezione di coscienza nei casi di aborto e di eutanasia perché uno Stato che si dice "democratico e civile" non può intaccare le coscienze delle persone.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Che c'entra il diritto degli obiettori? Mica li si costringe a praticare l'aborto? Il bando è riservato a chi è obiettore non è. Poi, certo, se fai il furbo dichiarandoti non obiettore per poi palesarti una volta assunto, allora vieni licenziato, senza che con ciò venga in rilievo il diritto costituzionalmente riconosciuto.
RispondiEliminaSi può essere o meno favorevoli a questo provvedimento, ma cerchiamo di inquadrare l'oggetto della diatriba. Mi pare, infatti, che si stia sparando a casaccio da più parti.
Il punto è: la legge prevede il diritto all'aborto; spesso però esso resta solo sulla carta; il provvedimento in esame è una soluzione condivisibile o no? Se sì dire perché; se no, altrettanto.
Ma la libertà di coscienza c'entra davvero come il cavolo a merenda.
Voglio dire: è un bando per chi non è obiettore. Gli obiettori dormano sonni tranquilli, dato che il loro diritto a non praticare aborti viene preservato e garantito.
RispondiEliminaMa non mi si venga a dire che è un modo per costringerli a praticare l'aborto altrimenti non trovano lavoro. Infatti, se tale provvedimento sarà bocciato, non ci sarà un nuovo bando aperto a tutti: il numero di medici in quell'ospedale è infatti sufficiente, è il numero di non obiettori ad essere insufficiente. È una questione che riguarda quindi strettamente i non obiettori, gli obiettori c'entrano zero in questa vicenda. Che poi sia un provvedimento giusto o sbagliato è un altro paio di maniche rispetto al problema che lei pone.
Invece c'entra.
RispondiEliminaNon si può fare un bando riservato SOLO a chi non è obiettore di coscienza.
Lede un principio citato anche nella Costituzione.
Lo Stato non può nulla contro la coscienza di una persona.
Ma non capisco perché è messa in pericolo la libertà di coscienza. Per caso un obiettore sarà costretto a praticare l'aborto? No. E allora qual è il legame con quel provvedimento? Non è polemica, voglio capire il suo pensiero perché non l'ho capito.
RispondiEliminaCioè, per come la vedo io, il bando è riservato ai non obiettori perché è proprio quella la figura che manca in quell'ospedale. Obiettori non ne servono perché ci sono già a sufficienza. Dunque, o ci sarà quel bando o non ci sarà nessun bando, perché servono proprio quelli e basta. Sarebbe come fare un bando per andrologi e poi protestano gli allergologi perché vengono discriminati. Che c'entra?
RispondiEliminaLa stessa legge 194 parla di obiezione di coscienza ma vedo che per lei questo non conta nulla.
RispondiEliminaLa legge 194 non è applicata correttamente poiché viene applicata solo la parte che riguarda l'aborto e non ciò che concerne la prevenzione.
Il bando è discriminatorio (anche agli occhi della Costituzione) poiché doveva essere aperto a tutti e non solo a quelli di una certa opinione politica.
Non è una questione professionale ma di opinioni.
La Costituzione parla chiaro.
Se lei non fosse assunto o fosse licenziato per le sue opinioni politiche o per la sua religione cosa direbbe?
Questi suoi commenti sono lettera morta agli occhi della Costituzione e del buonsenso.
Quindi, il signor presidente laziale Nicola Zingaretti (che tanto difende quel bando) ha sbagliato doppiamente.
Ma non c'è nessun licenziamento per gli obiettori, dato che il bando è riservato ai non obiettori, perché loro mancano. Dunque nessun medico obiettore rischia il licenziamento al san Camillo. Dunque la legge 104 è rispettata poiché da una parte essa parla di obiettori ed essi possono continuare ad obiettare; dall'altra parte essa parla di aborto e, con questo bando, gli aborti potranno praticarsi. Ci sono due diritti riconosciuti dalla legge che nel caso vengono in esame: quello alla libertà di coscienza e quello ad abortire. E, nel conflitto tra loro, si limitano a vicenda in maniera equa e ragionevole. Non equo e non ragionevole sarebbe vietare l'ingresso nella sanità pubblica agli obiettori; ugualmente non equo e non ragionevole sarebbe prevedere medici obiettori per il 98% (così come avviene in alcune strutture e al san camillo). Questo bando garantisce ed assicura entrambi i diritti. Per caso il diritto di abortire non è previsto dalla legge come quello di obiezione di coscienza?
RispondiEliminaFacciamo così, pongo il problema e lei mi dà la sua soluzione: al san Camillo non ci sono medici non obiettori in numero adeguato, così svuotando il diritto all'aborto previsto dalla legge 104. Il problema c'è, lei come risolverebbe la questione al di fuori di un bando come quello oggetto di diatriba? Cambierebbe forse la 104 negando l'aborto? Ok, è una rispettabile opinione, ma allora siamo fuori dalla tematica del bando in questione, siamo in un altro paio di maniche.
Ricordi che se il diritto all'obiezione si coscienza è un diritto costituzionale (importantissimo e da rispettare), lo è anche il diritto alla salute. Da noi infatti il diritto all'aborto tout court non esiste, si può abortire solo se il parto determina problemi di salute per la mamma. Quindi sono due diritti costituzionalmente riconosciuti che, entrando per forza di cosa in contrasto tra loro, vanno bilanciati equamente, senza dar la precedenza tout court all'uno piuttosto che all'altro. Insomma, nessuno dei due va tirato per la giacca per questioni ideologiche. Se si vuole fare una questione ideologia va bene, ma allora il discorso deve riguardare una eventuale futura legge. All'oggi, invece, con tali leggi, quel bando mi pare realizzare proprio un equo contemporamento dei due diritti. Ma, le ripeto, se quel bando per lei non va bene, mi dia la sua soluzione al problema del diritto alla salute/aborto negato nei fatti da uno sproporzionato numero di obiettori nella sanità. Il problema c'è, qual è la sua soluzione?
RispondiEliminaLa legge 194 deve essere applicata per intero, anche per ciò che concerne l'assistenza e la prevenzione.
RispondiEliminaIl concetto le è chiaro?
Se io avessi un'azienda e lei venisse da me per chiedermi di lavorare ed io scoprissi le sue idee come non gradite e se, quindi, non la assumessi per questo, lei non si sentirebbe discriminato?
Quel bando della Regione Lazio è dello stesso spirito.
Non doveva neppure essere emanato.
Sono quelli che la pensano come lei a farne una questione ideologica.
Ma allora la legge che riconosce il diritto all'aborto la disapplichiamo? È questo il punto. Se quel bando non va bene, la sua soluzione quale è ad esempio in una regione come la Basilicata ove gli obiettori superano il 90%? Non mi ha risposto eppure gliel'ho chiesto. E gliel'ho chiesto non per provocare, anzi, solo per cercare di capire.
RispondiEliminaL'ordinamento è unico e qui abbiamo due leggi che vanno entrambe applicate, non è che si sceglie quella che più ci piace. E quel bando cerca appunto, secondo me, di applicarle entrambe. Altrimenti mi dica lei: che si fa?
Ma non mi dica che ne faccio una questione ideologica, così mi offende. Innazitutto perché sto ragionando con lei senza accusarla di alcunché e, poi, figuriamoci, io non farei abortire la mia donna nemmeno morto!
Io penso di essere stato abbastanza chiaro.
RispondiEliminaOggi, la legge è disapplicata perché si applica solo la parte che concerne l'aborto.
Però, la legge 194 non tratta solo l'aborto ma anche ciò che concerne l'assistenza ed altre cose, come la prevenzione.
Questa parte non è applicata.
Inoltre, sarebbero da facilitare le adozioni, così un bambino non voluto potrebbe avere una famiglia con più celerità.
Ma attualmente è disapplicata la parte relativa all'aborto. Esempio, in basilicata si raggiunge più del 90% dei medici obiettori e dunque le strutture sanitarie non forniscono il servizio che per legge debbono fornire. Dunque una donna lucana che chiede di abortire spesso viene mandata via. Per tale motivo il San Camillo ha cercato di ovviare, in analoga situazione, con quel bando.
RispondiEliminaHo compreso che lei non è d'accordo, ma non ancora ho compreso per lei in concreto che deve farsi: domani a quella donna lucana cosa diciamo? Le diciamo 'stia serena,da domani facciamo prevenzione'?
Le adozioni non c'entrano, lei rimanda a una legge futura, il problema del san camillo riguarda la normativa attuale.
Le leggi si applicano per intero o si cambiano o si aboliscono.
RispondiEliminaLa legge 194 oggi è applicata male.
Se lo capisce bene e se non lo capisce è un problema suo e non me ne può fregare di meno.
Il testo è qui: http://www.laiga.it/index.php?option=com_content&view=article&id=84&Itemid=58.
Si legalizza l'aborto ma si parla anche di prevenzione.
Dov'è oggi la prevenzione?
Non c'è.
Riguardo al bando, ricordo che l'ospedale in questione è pubblico.
Quindi, esso è di tutti, sia di chi è abortista sia di chi non lo è.
Quel bando lede il diritto di eguaglianza sancito dalla Costituzione perché si basa su un'arbitraria posizione ideologica.
Una persona va assunta o licenziata solo per la sua professionalità o per la sua non professionalità e non per la sua ideologia.
Ragionando così e con lo stesso metro di giudizio, ipoteticamente, un giorno potrebbe salire al potere uno come me e potrebbe togliere tutti i diritti civili, compreso il diritto di operare in strutture pubbliche, a chi la pensa come lei.
Le starebbe bene una cosa del genere?
Non credo.
In poche parole, quel bando doveva essere fatto per tutti.
Una donna non vuole avere figli?
Non concepisca!