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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 25 febbraio 2017

È diventato reato dire che un immigrato non regolare è clandestino?

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'editoriale di Alessandro Sallusti su "Il Giornale" che è intitolato "È reato dire "clandestino"".
Il tribunale di Milano ha condannato la Lega Nord di Matteo Salvini per alcuni manifesti affissi per le strade di Saronno in cui si intimava un alt all'arrivo di "clandestini".
La Lega Nord dovrà pagare una multa salata.
Ora, per il giudice che ha condannato il partito di Salvini, il termine "clandestino" ha una valenza "denigratoria, discriminatori ed intimidatoria".
Stiamo cadendo molto in basso.
Tra un po', noi dovremo rendere conto delle parole che usiamo, anche se queste fanno parte del nostro vocabolario e del linguaggio corrente.
Non secondo Salvini, ma per l'Enciclopedia "Treccani", la parola "clandestino" si dice riguardo ad "atti fatti di nascosto senza approvazione o contro il divieto delle autorità" e "di persone che si imbarcano su navi o aerei senza essere munite di un biglietto di viaggio".Basta aprire un dizionario e trovare la parola "clandestino" per capire che in essa non c'è niente di offensivo.
Allora, per i giudici, noi dovremmo modificare i nostri dizionari?
Dovremmo modificare anche la nostra bella lingua italiana?
Dovremmo pure bandire dalle scuole la "Divina Commedia", per alcune frasi scritte sull'Islam?
Questo atteggiamento "politicamente corretto" sarà la nostra rovina.
Cordiali saluti.



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