un articolo de "Il Fatto Quotidiano" definisce l'obiezione di coscienza dei casi di aborto una violenza di genere.
Scusatemi il termine, ma casa mia questa è una cretinata.
Stando così le cose, la legge 194 sarebbe una legge "violenta", visto che prevede l'obiezione di coscienza.
Vedete l'approccio ideologico con cui si tratta il tema?
Quando si parla della legge 194 e la si applica si fa ciò trattando solo l'aborto e non tutto il resto, ossia la prevenzione.
La legge 194 serve a prevenire l'aborto.
L'aborto è un'opzione ma non è il fine unico ed ultimo di quella legge.
Semmai, urge una modifica della legge sulle adozioni.
Inoltre, piantiamola di parlare sempre di "genere".
Io preferisco parlare di sesso.
Esistono il sesso maschile ed il sesso femminile.
Come disse tante volte Giuliano Ferrara, "l'aborto non è femminile ma è maschile".
La donna è tale perché porta la vita, ovviamente con il contributo dell'uomo.
La femminilità della donna non sta solamente nelle sue caratteristiche e nei suoi atteggiamenti ma sta anche nel fatto che ella generi la vita.
La donna è portatrice di vita e per questo va rispettata.
Ora, si parla tanto di libertà della donna (che è sacrosanta) ma si dovrebbe parlare anche libertà del medico di dire "no" ad una pratica che la sua coscienza condanna.
Per questo, quel bando emanato dalla Regione lede questo principio, oltre a ledere il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione.
Qui sotto riporto un commento in risposta a degli interventi di un insistente commentatore riguardo al mio articolo intitolato "Aborto, l'obiezione di coscienza deve essere un diritto":
"Le leggi si applicano per intero o si cambiano o si aboliscono.La legge 194 oggi è applicata male.
Se lo capisce bene e se non lo capisce è un problema suo e non me ne può fregare di meno.
Il testo è qui: http://www.laiga.it/index.php?option=com_content&view=article&id=84&Itemid=58.
Si legalizza l'aborto ma si parla anche di prevenzione.
Dov'è oggi la prevenzione?
Non c'è.
Riguardo al bando, ricordo che l'ospedale in questione è pubblico.
Quindi, esso è di tutti, sia di chi è abortista sia di chi non lo è.
Quel bando lede il diritto di eguaglianza sancito dalla Costituzione perché si basa su un'arbitraria posizione ideologica.
Una persona va assunta o licenziata solo per la sua professionalità o per la sua non professionalità e non per la sua ideologia.
Ragionando così e con lo stesso metro di giudizio, ipoteticamente, un giorno potrebbe salire al potere uno come me e potrebbe togliere tutti i diritti civili, compreso il diritto di operare in strutture pubbliche, a chi la pensa come lei.
Le starebbe bene una cosa del genere?
Non credo.
In poche parole, quel bando doveva essere fatto per tutti.
Una donna non vuole avere figli?
Non concepisca!".
Piuttosto che abortire è meglio non concepire.
Cordiali saluti.
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